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Milano 2015. Expo, è l'ora dei padiglioni. Il rush finale

lunedì 29 settembre 2014
Per la gran parte dei padiglioni dei singoli Paesi (41 su 53) i lavori sono iniziati. L'unico ritardo è sul "Cardo", il viale che con il "Decumano" forma l'ossatura per la manifestazione. È questo il quadro della situazione a 200 giorni dall'avvio di Expo 2015, con una rassicurazione: in due settimane, al più tardi entro la fine di ottobre, saranno avviati i cantieri per i capannoni nazionali che ancora non sono partiti. L'ultimo in ordine di tempo per il quale si è posata la prima pietra è della Francia, che sorgerà vicino a quello italiano, per il quale si sta già ultimando il quarto piano. Percorrendo le vie dell'enorme cantiere è chiaro che i lavori proseguono alla massima velocità - con il Decumano ormai quasi concluso e interamente coperto - anche per sfruttare le favorevoli condizioni meteorologiche dopo una piovosissima estate. I lavori "stanno procedendo, speriamo che nei prossimi mesi ci sia bel tempo", conferma il commissario Giuseppe Sala: "Abbiamo recuperato rispetto al rischio potenziale che avevamo su Expo center e sul Padiglione zero, mentre abbiamo ancora un pò di ritardo sul Cardo, dove ancora oggi non c'è nulla. Obiettivamente l'arrivo di Cantone è fondamentale perché ha messo in sicurezza il sistema. La vendita dei biglietti on line è iniziata da 10 giorni e non c'è ancora tantissima gente che li compra, ma ci sono dati significativi soprattutto sulla provenienza geografica, perché li stanno acquistando da tutto il mondo. Ha anche spiegato Sala. Oggi. quindi, è stata avviata la costruzione del padiglione francese, in gran parte realizzato in legno della regione del Jura, "sostenibile" e facilmente rimontabile. Il ministro transalpino all'agricoltura Stephane Le Foll ha ricordato come la Francia punti a una "produzione alimentare che preservi il territorio". E il suo omologo italiano, Maurizio Martina, ha sottolineato "la stretta collaborazione sulla sicurezza alimentare" tra i due Paesi. Mentre il presidente lombardo Roberto Maroni ha ricordato come la Francia sia il secondo partner commerciale della Regione dopo la Germania, con un interscambio annuo di 23 miliardi.