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Eternit. Per l'imprenditore Schmidheiny l'accusa da omicidio volontario a colposo

martedì 29 novembre 2016

Omicidio colposo e non volontario: così è stata modificata l'accusa per l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, imputato per la morte da amianto di 258 persone al processo Eternit bis. Il gup ha dichiarato prescritti un centinaio di casi e, quanto agli altri, ne ha ordinato la trasmissione per competenza territoriale alle procure di Reggio Emilia, Vercelli e Napoli. A Torino restano soltanto due casi per i quali il processo si aprirà il 14 giugno. "È un fallimento per l'amministrazione della giustizia". Lo ha detto l'avvocato Sergio Bonetto, uno dei legali di parte civile del processo Eternit. Il penalista, in particolare, ha fatto riferimento alla parte della sentenza in cui si dispone la trasmissione degli atti ad altre tre procure: "si allontana così il momento in cui per queste morti si potranno finalmente accertare cause e responsabilità".

"E' una grande vittoria - ha commentato uno dei legalidifensori Astolfo di Amato - siamo soddisfatti perché è crollata l'accusa di omicidio volontario, ora si procederà su basi più serene epotrà emergere la totale estraneità del mio assistito". "Un pò di amarezza c'è - ha sottolineato per l'accusa il pm Gianfranco Colace - siamo soddisfatti aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza poi vedremo se ricorrere in appello".