Attualità

Amianto. Eternit, don Ciotti: ferita per tutti

giovedì 20 novembre 2014

L​utto cittadino a Casale Monferrato, nell'Alessandrino, dopo la sentenza della Cassazione sul caso Eternit. Lo ha proclamato il sindaco, Titti Palazzetti, che questa mattina sarà in piazza con i suoi concittadini per protestare contro l'annullamento per prescrizione della condanna del magnate svizzero Stefan Schmidheiny. Renzi: stop all'incubo prescrizione. Intanto sulla clamorosa svolta giudiziaria è intervenuto stamattina il premier Matteo Renzi sottolineando che la prescrizione è un incubo che va cambiata. "Cambieremo i tempi del processo e le regole del gioco della prescrizione" ha detto intervistato da Rtl 102,5. "Da cittadino italiano mi colpisce e mi fanno venire un pò di brividi le interviste ai familiari, a vedove e figlie che mostrano una dignità straordinaria perchè credono nella giustizia più di quanto a volta fa un servitore dello Stato. E continuano a combattere, con l'idea di aggrapparsi al tema della giustizia come etica del Paese" ha proseguito. Dal punto di vista del merito, ha detto Renzi, "o quella vicenda non è un reato, o se è un reato ma è prescritto bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione. Ci sono dei dolori che non hanno tempo. Dobbiamo far in modo che i processi siano più veloci, e dobbiamo cambiare la prescrizione". Don Ciotti: ferita per tutti. "La sentenza della Cassazione sul processo Eternit è una ferita per i familiari delle vittime, ma deve esserlo anche per le coscienze di tutti noi. Non può esserci una dissonanza tale tra l'applicazione della legge e l'affermazione della giustizia!". Lo ha detto don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, intervenendo sulla sentenza della Cassazione sulla vicenda Eternit. "Come può cadere in prescrizione la ricerca di verità e la speranza di giustizia? Come può essere prescritta la responsabilità? Meccanismi di questo genere - ha aggiunto don Ciotti - mettono in discussione il principio dell'uguaglianza di fronte alla legge, dunque la legge stessa, perchè chi è ricco e potente troverà sempre modo, attraverso abili strategie difensive, di allungare i tempi dei processi e arrivare a un'ingiusta impunità". "Nel nostro Paese troppe sono le stragi avvolte nel mistero, le morti non rischiarate da una luce di verità, da un atto di giustizia. La sentenza Eternit -ha concluso - si aggiunge al triste elenco, con l'aggravante che in questo caso erano state accertate le responsabilità e c'erano tutti gli strumenti per affermare la giustizia. Per questo non possiamo limitarci all'indignazione".