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INCHIESTA. Appalti Enav, arresti e perquisizioni Ai domiciliari l'ad Pugliesi

sabato 19 novembre 2011
 Arresti e perquisizioni negli uffici dell'Enav e in alcune abitazioni private dei dirigenti, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Roma sugli appalti. Ai domiciliari è finito l'amministratore delegato di Enav, Guido Pugliesi, accusato di violazione della legge sul finanziamento dei partiti. In carcere il commercialista Marco Iannilli e il direttore commerciale della Selex Manlio Fiore. Indagati, invece, Lorenzo Borgogni, capo delle relazioni esterne di Finmeccanica, nei confronti del quale il gip Anna Maria Fattori non ha concesso l'esecuzione di misure cautelari, e il deputato e segretario amministrativo dell'Udc Giuseppe Naro, accusato di finanziamento illecito ai partiti.Al centro dell'indagine sugli appalti dell'Enav, partita la scorso anno, ci sono presunte irregolarità che avrebbero caratterizzato tra il 2005 e il 2010, l'assegnazione da parte dell'Enav in esclusiva e senza pubblica gara di consistenti lavori alla Selex Sistemi Integrati Srl, società controllata da Finmeccanica. Lavori che poi dalla Selex, secondo l'accusa, venivano dati in subappalto ad altre società che li avrebbero sovrafatturati, determinando così la creazione di fondi e violando leggi fiscali. Pugliesi è accusato di violazione della legge sul finanziamento dei partiti per aver pagato una presunta somma di circa 200mila euro al segretario amministrativo dell'Udc Giuseppe Naro.Per gli inquirenti, infatti, l'ad di Enav, in concorso con il legale rappresentante della Print Sistem Srl Tommaso Di Lernia, l'ex consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola e il segretario amministrativo dell'Udc Giuseppe Naro avrebbe erogato, nel febbraio del 2010, allo stesso Naro una somma in contanti non inferiore ai 200mila euro.Riguardo all'ad di Enav, il gip, nel provvedimento, sottolinea che "sono le ragioni cautelari che, avuto riguardo al potere infedelmente esercitato, motivano un giudizio di pericolosità sotto il profilo della reiterazione derivante dal ruolo svolto in seno all'Enav e dalla atipicità del potere esercitato avvalendosi di collaudati riferimenti politici peraltro di derivazione partitica trasversale".Secondo l'avvocato Francesco Scacchi, difensore di Pugliesi, "il provvedimento si basa principalmente sulla dichiarazioni di Tommaso Di Lernia che già in passato, rispetto a fatti connessi, si è rilevato inattendibile". Sottolineando "il rispetto per l'operato della magistratura", l'avvocato di Pugliesi ha ricordato che "gli interessi rappresentati da Di Lernia sono stati da tempo oggetto di pesanti iniziative di contrasto poste in essere su precisa indicazione di Pugliesi e che hanno ad oggi condotto all'estromissione della Print Sistem srl dall'albo fornitori aziendale, all'interruzione dei pagamenti ed alla risoluzione di tutti i rapporti contrattuali esistenti con la Print Sistem stessa". A rispondere alle accuse nei suoi confronti è stato anche il segretario amministrativo dell'Udc, Giuseppe Naro, secondo il quale "si tratta di un atto dovuto da parte dei magistrati, nella cui serietà confido totalmente". Appoggio al deputato centrista è arrivato dal partito che ha parlato di "Fatti noti, già smentiti, pubblicati sui giornali e trasmessi dai tg nel mese di agosto" esprimendo "piena fiducia nella magistratura e nell'onorevole Giuseppe Naro". Lo stesso leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha commentato: "Abbiamo piena fiducia nei magistrati e anche in Naro".Fatture per operazioni inesistenti sono invece contestate al commercialista Iannilli e al direttore commerciale della Selex Fiore, finiti in carcere. Per quanto riguarda Marco Iannilli l'accusa è di aver avere emesso fatture relative a operazioni inesistenti "nella sua qualità di dominus di Arc Trade Srl, al fine di consentire l'evasione delle imposte dirette e indirette alla stessa Arc".Quanto a Fiore, l'ipotesi è "nella sua qualità di organo apicale di Selex Spa", di aver emesso "fatture per operazioni inesistenti avvenute nel 2009" per "evitare il pagamento di imposte dirette e indirette, in concorso con Tommaso Di Lernia, legale rappresentante della Print Sistem Srl". Il reato, secondo il magistrato, è stato commesso per "realizzare le provviste per l'erogazione di utilità a pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio per il compimento di atti contrari ai loro doveri di ufficio". Il capo delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, è indagato nell'ambito dell'altro filone dell'inchiesta, che riguarda la cessione di una costosa imbarcazione appartenente al deputato del Pdl Marco Milanese, a un prezzo superiore al suo valore, alla società Eurotec.Per l'accusa Borgogni, "unitamente a Massimo De Cesare, legale rappresentante della Eurotec Srl e d'accordo con Tommaso Di Lernia, dominus della Eurotec, con la mediazione di Fabrizio Testa e in accordo con Lorenzo Cola erogavano a Marco Milanese, appartenente alla Camera dei deputati, un'utilità non inferiore a 224.224,57 euro" somma pari al valore della sopravvalutazione dell'imbarcazione Mochi Craft, ceduta da Milanese alla Eurotec.Nell'ambito delle indagini, coordinate dal pm Paolo Ielo, sono da tempo indagati anche il presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini per utilizzazione di fatture relative a operazioni inesistenti e sua moglie, Marina Grossi, ad della Selex, accusata invece di corruzione.