Attualità

La storia. Emanuele, da solo contro lo spaccio

Andrea Cassisi mercoledì 7 novembre 2018

Emanuele si prende cura del parco di Piazza Armerina da due anni

Emanuele, 24 anni, ha passato gli ultimi due a prendersi cura volontariamente del parco comunale della sua città, Piazza Armerina, in provincia di Enna. Lo ha fatto sostituendosi all’amministrazione ed insieme a pochi altri amici. È così che ha assistito alla trasformazione di un polmone verde, da rifugio per grandi e piccini a mercato dello stupefacente. Nonostante avesse segnalato più volte, le sue denunce sono cadute nel dimenticatoio. Ma a dare ragione al giovane, una recente operazione di Polizia che ha fatto luce su un vero e proprio allarme sociale: legati allo stesso filo giovanissimi e droga. Così accadeva che anche i bambini diventavano inconsapevoli “corrieri” e gli studenti si mettevano in fila per ritirare la droga. Scene di ordinaria quotidianità, a cui tutti si erano assuefatti. Per i più piccoli, si svolgeva come se tutto fosse un “gioco”. Non c’era scena che ve- nisse sottratta alla loro visione o partecipazione.

Alcuni minori venivano impiegati per consegnare i “pacchetti” con l’erba ed il fumo; altri invece, se ne andavano a passeggio coi nonni o al parco-giochi, ignari di tutto. Nessuno si preoccupava affatto di proteggere i loro sguardi. Decine, centinaia di cittadini spiavano con la coda dell’occhio le operazioni di compravendita, spaccio, confezionamento della sostanza stupefacente, senza mai pensare di segnalare alle Forze dell’Ordine. Non sapevano però, che la Polizia teneva già sotto controllo quello che accadeva nel parco giochi della città dei mosaici. Scene choc quelle immortalate: un gioco surreale a cui in tanti si erano abituati preferendo abbassare lo sguardo. In una sequenza anche un bambino di soli 10 anni intento a fumare uno spinello. Gli episodi di cessione di marijuana e hashish a studenti-clienti, perlopiù minorenni, sono stati centinaia. Erano stati sette gli arrestati nell’ambito dell’operazione “Marijuana park”, tra cui extracomunitari ospiti in strutture di accoglienza del luogo. Il gruppo infatti, aveva scelto come “quartier generale” la villa comunale, proprio per la sua vicinanza al complesso scolastico piazzese frequentato da migliaia di studenti dell’Itis, del Liceo Classico, dell’Istituto Tecnico, Industriale e Alberghiero e dal Sert, il Servizio per i Tossicodipendenti. Il traffico dello stupefacente era organizzato da quello che gli inquirenti ritengono il leader del gruppo, Marco Cancilleri, 34 anni, che si avvaleva anche della collaborazione di “amici pusher”, anche minorenni, finiti anche loro sotto accusa. In più occasioni, secondo gli inquirenti, avrebbe smerciato sotto gli occhi del figlioletto della compagna, di cui era tutore, che gli veniva affidato.

Uno scenario inquietante quello smembrato dagli investigatori che chiude un traffico illecito, mette un freno all’uso disinibito di sostanze da parte di centinaia di giovani e restituisce a Piazza Armerina un luogo simbolo per le famiglie. «Ripristineremo il servizio di videosorveglianza e gestiremo la chiusura dei cancelli», ha assicurato il sindaco Nino Cammarata. Ed è così che Emanuele potrà continuare a prendersi cura in totale sicurezza della villa, «adesso più di prima», perché dice «non possiamo rassegnarci all’incuria».