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20 e 21 settembre. Referendum, Regioni e Comuni: come si vota

Redazione Internet mercoledì 2 settembre 2020

Il 20 e 21 settembre italiani alle urne

Il primo appuntamento elettorale italiano del post lockdown, ma pur sempre in tempi di pandemia, si terrà nella terza settimana di settembre. In due giornate si terranno infatti il voto per 7 Regioni e quello amministrativo per 962 Comuni, il voto per il referendum costituzionale e quello per le suppletive del Senato in Veneto e Sardegna. Ecco una guida rapida per capire dove, come, perché e quando si vota e chi potrà prendervi parte.

Quando si vota

Si vota domenica 20 settembre dalle 7 alle 23 e lunedì 21 settembre dalle 7 alle 15. Eventuali ballottaggi il 4 e 5 ottobre, stessi orari.

Chi può votare

Possono votare tutti i cittadini maggiorenni e anche quelli che avranno compiuto 18 anni entro il 20 settembre. Per le elezioni regionali sono chiamati al voto 18 milioni e mezzo di persone. Per le elezioni amministrative 5,7 milioni. Per le suppletive del Senato poco più di 800mila e per il referendum 51 milioni e mezzo di elettori.

Dove si vota

Si andrà al voto per 7 Regioni. Sei a statuto ordinario: Campania, Marche, Toscana, Liguria, Veneto, Puglia e una a statuto speciale, la Valle d'Aosta. Per le amministrative a votare sono i cittadini di 962 comuni. Tra questi ci sono 18 capoluoghi di provincia: Agrigento, Andria, Aosta, Arezzo, Bolzano, Chieti, Crotone, Enna, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Reggio Calabria, Trani, Trento e Venezia, di cui tre sono anche capoluoghi di regione: Aosta, Trento e Venezia.

Per cinque nuovi Comuni si voterà per la prima volta. Si tratta di Borgo d’Anaunia, Novella, San Michele all’Adige e Ville di Fiemme nella provincia autonoma di Trento e del nuovo comune di Presicce-Acquarica in provincia di Lecce. Il comune di Marcetelli, in provincia di Rieti, è quello con il minor numero di elettori, solo 74, mentre Venezia, con i suoi 200.700 elettori è il più grande.

Le suppletive del Senato riguarderanno la Sardegna, in particolare il Collegio plurinominale 01 e il Collegio uninominale 03 di Sassari e il Veneto con il Collegio plurinominale 02 e il Collegio uninominale 09 di Villafranca di Verona.

Il referendum è nazionale.

Come si vota

Si vota al seggio nel comune di residenza, nella sezione elettorale dove si è iscritti, muniti di tessera elettorale e di documento di identità in corso di validità.

Perché si vota

Si vota per rinnovare i Consigli regionali ed eleggere i presidenti delle 7 Regioni. Alle amministrative si elegge il Consiglio comunale nei comuni fino a 15mila abitanti e nei comuni più grandi anche il sindaco. Alle suppletive si eleggono i senatori che andranno a riempire i posti lasciati vacanti. Il referendum costituzionale è confermativo della riforma di legge sul taglio dei parlamentari approvata in via definitiva l'8 ottobre 2019.

Quando si conosceranno i risultati

Lo spoglio prevede che si inizi “dallo scrutinio relativo alle elezioni politiche suppletive, a quello relative al referendum
confermativo e successivamente, senza interruzione, a quello relative alle elezioni regionali eventualmente indette per le stesse date. Lo scrutinio relative alle elezioni amministrative è rinviato alle ore 9 del martedì, dando la precedenza alle elezioni comunali e poi a quelle circoscrizionali“.

Le precauzioni per Covid-19

Per permettere a tutti di esprimere il voto, è stato stabilito che chi è ricoverato in ospedale per Covid-19, se si trova nella regione di residenza, può votare nella sezione ospedaliera purché essa abbia almeno 100 posti letto (derogando al limite ordinario esistente di 200), altrimenti il voto sarà raccolto da seggi speciali.

Chi si trova in quarantena o in isolamento domiciliare fiduciario può votare se è elettore della regione in cui si trova il domicilio. In questo caso al sindaco del Comune dove si è iscritti nelle liste elettorali devono arrivare, tra il decimo e il quinto giorno che precede il voto, la dichiarazione che attesta la volontà di votare nel proprio domicilio e un certificato che attesta la positività al Covid.

Per garantire una condizione di massima sicurezza durante lo svolgimento del voto, saranno distribuite alle Prefetture 15,1 milioni di mascherine chirurgiche insieme a 3,4 milioni di guanti e 315mila litri di gel igienizzante destinati ai seggi. A riferirlo il Viminale.

Seggi fuori dalle scuole: 520 su 60mila

Appena riaperta, nella maggior parte dei casi il 14 settembre, la scuola subirà immediatamente una battuta di arresto per via delle elezioni. Per questo motivo sono 185 i Comuni che hanno individuato sedi extrascolastiche dove poter svolgere il voto in modo da non interrompere la didattica.

Già a giugno il Viminale aveva infatti chiesto all'Anci, l'Associazione nazionale dei Comuni, di individuare locali alternativi agli istituti scolastici per le consultazioni elettorali. La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese aveva istituito un gruppo di lavoro che è già all'opera per aumentare il numero delle sedi dei seggi in immobili diversi dagli edifici scolastici.

Le prefetture hanno raccolto le disponibilità arrivate per lo più da piccoli Comuni: 26 in provincia di Trento, 16 di Vicenza, 13 di Ancona e poi tra i capoluoghi solo Bergamo, Biella e Pordenone. Gli edifici individuati sono stati ispezionati dalle prefetture per verificare che fossero a norma. Saranno così 520 i seggi che si troveranno fuori dalle aule scolastiche su un totale di 60mila.