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Guerra. Dai missili Stinger ai mortai, dall'Italia armi per 150 milioni all'Ucraina

Marco Iasevoli mercoledì 2 marzo 2022

Militari ucraini. L'Italia ha deciso di inviare armi all'esercito di Kiev

Dopo il via libera da parte del Parlamento italiano alla cessione di armi all'Ucraina, i dettagli delle forniture sono stati al centro del lavoro delle commissioni Esteri e Difesa. L'elenco delle armi era e resta "secretato, ma non mancano fughe di notizie, benché la Difesa giudichi le informazioni riportate dai media "prive di riscontro".

Fonti parlamentari confermano intanto che nell'elenco delle armi che l'Italia invierà all'Ucraina ci sono mortai da 120 mm e relative bombe, missili Stinger, mitragliatrici pesanti Browning e relativi munizioni, mitragliatrici leggere MG e proiettili, lanciatori anticarro e relativo munizionamento, razioni K, radio Motorola, elmetti e giubbotti.

Lo Stinger, spiega il sito dell’Esercito italiano, è un sistema missilistico terra-aria «impiegato contro la minaccia aerea condotta a bassissime quote». È composto dal missile infilato in un tubo di lancio: il militare lo porta in spalla e mira all’obiettivo grazie a un sistema di identificazione.

Resta quando detto dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: decreto interministeriale ed elenco sono "secretati", quindi non è detto che le liste trapelate da fonti parlamentari siano complete e non è da escludere che altre forniture vengano tenute riservate. Nel complesso, la fornitura bellica a Kiev dovrebbe avere un valore di 100-150 milioni di euro.

Circa la disponibilità di truppe, il decreto prevederebbe un comando per operazioni speciali, una unità del genio militare per il supporto delle operazioni terrestri, aeromobili per la ricerca e il soccorso di personale isolato, la raccolta informativa, il trasporto tattico e il rifornimento in volo. La consistenza massima del contingente nazionale previsto dal decreto interministeriale sarebbe fissato in 1350 unità.