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Coronavirus. Mobilità, regole e deroghe: chi controlla e cosa si rischia in Lombardia

Diego Motta domenica 8 marzo 2020

Milano deserta

Zona rossa in Lombardia: ma ci si può spostare al suo interno? E per quali motivi? Ecco le domande e le risposte per capire.

Va precisato che nella serata di domenica il ministero dell'Interno ha inviato una direttiva ai prefetti per un'applicazione corretta del Dpcm dell'8 marzo 2020: di fatto la direttiva esplicita come avverranno i controlli nelle "aree a contenimento rafforzato" della Lombardia e di 14 province del Nord Italia.

Cosa stabilisce il decreto in materia di mobilità?

Stabilisce che bisogna evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita, in tutta la cosiddetta "zona rossa". Le eccezioni riguardano trasferimenti "motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità".

Come dimostrare le "comprovate esigenze lavorative"?

Attraverso una lettera del datore di lavoro, che chi si sposta dovrà mostrare in caso di eventuale controllo, oppure attraverso un documento che confermi la necessità dello spostamento per ragioni professionali.

Quali sono invece le "situazioni di necessità"?

Si tratta di spostamenti per motivi di salute. Va ricordato in ogni caso che nel decreto si ribadisce il "divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena". È ovviamente consentito il rientro presso il proprio domicilio, la propria abitazione e la propria residenza.

La circolazione delle merci sarà possibile nelle zone isolate?
Il ministero degli Esteri ha chiarito che le merci non rientrano fra le limitazioni previste dal decreto: «Le merci possono entrare e uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all'interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci».

Si possono prendere i mezzi pubblici?

Si, tenendo presente però le limitazioni già stabilite sul mantenimento di un metro di distanza tra un passeggero e un altro. Treni e aerei viaggeranno regolarmente, ma chi vorrà usarli a partire dalla "zona rossa" dovrà giustificare le ragioni del viaggio.

Chi deve controllare gli accessi nella "zona rossa"?

La responsabilità è in capo alle diverse Prefetture territoriali, che coinvolgono le forze dell'ordine. Spetta ai sindaci, attraverso la polizia locale, sensibilizzare le comunità al rispetto delle norme.

Quali sono le forze dell'ordine coinvolte?

Per l'esecuzione e il monitoraggio delle misura adottate, "ove occorra", il prefetto "si avvale delle forze di polizia", con il possibile contributo dell'Esercito e dei Vigili del fuoco.

Cosa si rischia in caso di mancato rispetto delle norme?

Il mancato rispetto degli obblighi stabiliti nel decreto è punito ai sensi dell'articolo 650 del Codice penale, il quale prevede che chi non osserva un provvedimento disposto dalla pubblica autorità per ragione di sicurezza pubblica, ordine pubblico o igiene, è punito ( se il fatto non costituisce un piu' grave reato) con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 206 euro.