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Paziente zero. Ebola, dalla Spagna plasma per il medico malato

giovedì 27 novembre 2014
"Il paziente ha iniziato ieri pomeriggio trattamento con plasma di convalescente. Il plasma 'prezioso' è arrivato dalla Spagna grazie ad una catena di supporto e di solidarietà istituzionale (ministero della Salute italiano e spagnolo, Hospital Universitario La Paz, AIFA), scientifica (coordinamento internazionale per la gestione dell'Ebola dell'Organizzazione Mondiale della Sanità), delle società farmaceutiche, delle società di trasporto. Il tutto è stato effettuato con una grande partecipazione umana", si legge su bollettino dello Spallanzani. "In serata il paziente ha presentato un rialzo febbrile ed un peggioramento delle condizioni cliniche e dei parametri ematologici (riduzione dei globuli bianchi e delle piastrine). I parametri della funzionalità epatica e renale sono normali. Nel corso della notte c'è stato tuttavia un progressivo miglioramento con riduzione marcata della temperatura. Al momento la pressione è normale, il paziente è vigile e collaborante, è in grado di deambulare autonomamente nella stanza ed interagisce positivamente con il personale sanitario. Non presenta nuovi sintomi caratteristici della malattia, in particolare non ha manifestazioni emorragiche", conclude la nota.Primi risultati postitivi per il vaccino made in Italy. È sicuro e in grado di attivare una risposta immunitaria contro il virus il vaccino anti-Ebola 'made in Italy', sviluppato alle porte di Roma negli stabilimenti di Okairos, azienda biotech acquistata da GlaxoSmithKline lo scorso anno. Sono positivi i risultati preliminari pubblicati nell'anteprima del 'New England Journal of Medicinè. Il candidato vaccino, a cui si guarda con speranza per il controllo dell'epidemia in Africa occidentale, è stato testato al centro clinico degli Nhi statunitensi a Bethesda (Maryland) dai ricercatori americani su 20 adulti sani. "Sulla base di questi risultati positivi del primo trial sull'uomo - afferma Anthony Fauci, il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), che sta sviluppando il vaccino insieme a Gsk - proseguiamo con i nostri piani accelerati per studi clinici più ampi, per determinare se il vaccino è efficace e in grado di prevenire l'infezione da virus Ebola".