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DL SALUTE. Stretta sui videopoker, la «Confindustria del gioco» non ci sta

martedì 28 agosto 2012

"Confindustria Sistema Gioco Italia guarda con grande preoccupazione alle ipotesi relative alla proposta di decreto del ministro Balduzzi. Benché gli obiettivi siano ampiamente condivisi da tutti gli operatori di gioco legale, le modalità suggerite per perseguirli rischierebbero di paralizzare, se non azzerare, l'offerta di gioco legale a vantaggio dell'inevitabile riemersione di un'offerta illegale e totalmente incontrollata, ottenendo così l'effetto opposto". Lo afferma Massimo Passamonti, presidente della federazione che riunisce gli operatori del settore del gioco legale in Italia."In tal modo - continua - verrebbe vanificato non solo lo sforzo intrapreso dallo Stato negli ultimi anni per contrastare l'offerta di gioco illegale in Italia, ma anche quanto posto in essere da Aams e dagli operatori legali con azioni e politiche finalizzate a promuovere un contesto di gioco legale, sicuro e responsabile, con un'attenzione particolare alla tutela dei giocatori e delle categorie più vulnerabili quali ad esempio i minori di età. Invece la genericità della norma, così come emersa, comporterebbe sia una difficile applicabilità reale, paralizzando l'operatività dell'intero comparto e, in base a nostre stime, avrebbe anche un significativo impatto sull'offerta di gioco legale determinando un forte calo della raccolta e la conseguente drastica riduzione delle entrate erariali per una somma stimata intorno ai 4 miliardi di euro, con evidenti ripercussioni economiche e occupazionali su un settore che impegna 5.800 imprese, oltre a 140.000 punti vendita e con un bacino occupazionale complessivo di oltre 100.000 addetti".Passamonti ribadisce di aver chiesto da tempo un incontro al ministro Balduzzi per un confronto su questi temi: "Confidiamo che - aggiunge - possano esserci margini di confronto e adeguamento della norma, nell'interesse della collettività. Ribadiamo inoltre la centralità di Confindustria in tutti i confronti che, a vario livello istituzionale, riguardano il settore dei giochi. Questo per evitare - conclude - che pur lodevoli obiettivi di contrasto all'illegalità e agli abusi, sicuramente da noi condivisi, si traducano in misure controproducenti con effetti perversi sulla collettività e sui consumatori".ASSOSNAI: DL BALDUZZI MOSSA EFFICACE CONTRO LA LUDOPATIACondivido in pieno le preoccupazioni del ministro della Salute Renato Balduzzi sul dilagare della ludopatia nel nostro paese". Francesco Ginestra, Presidente di Assosnai, commenta così le misure annunciate nella bozza di decreto legge che il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, dovrebbe presentare venerdì prossimo in Consiglio dei Ministri in cui sono previste misure di tutela dei soggetti a rischio ludopatia e il divieto di installare apparecchi da intrattenimento nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili. "Come Associazione di settore -afferma Ginestra - denunciamo da tempo il problema causato dall'offerta disordinata ed eccessiva di prodotti di gioco, non solo degli apparecchi da intrattenimento, che promettono di cambiare la vita ai giocatori, oramai presenti in ogni angolo delle nostre città in qualunque tipo di locale pubblico".Secondo Ginestra senza regolamentazione "risulta pressoché impossibile esercitare un controllo efficace sulla presunta regolarità degli apparecchi di gioco e sul rischio di progressivo incoraggiamento ad abitudini poco sane". Ecco perché secondo il Presidente di Assosnai l'offerta di gioco va distribuita sul territorio "con raziocinio, disponendole in ambienti dedicati, così da rendere più semplice sia il monitoraggio che l'eventuale intervento su soggetti a rischio ludopatia". Qualche perplessità desta l'effettiva attuazione dei controlli sul territorio "sono anni che chiediamo allo Stato la tutela del giocatore, che nei fatti non siamo mai riusciti ad ottenere - spiega Ginestra - e riteniamo che i divieti, a volte, possano ottenere l'effetto contrario, in particolare con i minori, più rispettosi dei metodi di ragionamento che delle limitazioni imposte. Basterebbe assicurare allo scommettitore un ambiente di gioco dedicato e rispettoso delle leggi in vigore nel nostro Paese".