Attualità

Dopo la morte di Casaleggio. Di Maio: «Pronto a candidarmi premier»

Luca Mazza sabato 16 aprile 2016
Ormai, dopo tre anni intensi di vita parlamentare e la dimestichezza acquisita davanti a microfoni e telecamere, Luigi Di Maio sa benissimo che per fare un annuncio del genere non c’è niente di meglio del primo telegiornale nazionale. Ecco perché il vicepresidente della Camera sceglie di rompere gli indugi relativi alla sua leadership nel Movimento 5 Stelle proprio in un’intervista al Tg1, nell’edizione delle 20, vista da milioni di telespettatori, dove lo share è ai massimi. «Probabilmente ci saranno le elezioni politiche nel 2017 e ci saranno, quindi, le votazioni per decidere il candidato leader – premette – . Se si dovesse decidere che sono io il prescelto, sono pronto a prendermi la responsabilità». Naturalmente il giovane campano è attento a precisare che, al momento, i suoi ruoli sono quelli di deputato e di vicepresidente di Montecitorio («niente di più e niente di meno»), ma è fin troppo evidente l’enorme portata delle sue dichiarazioni. Per la prima volta, l’astro nascente dei Cinque Stelle dice che se il web dovesse indicarlo come prescelto a correre alla presidenza del Consiglio, lui accetterebbe. Poi, per evitare di essere accusato di eccessivo protagonismo, Di Maio specifica che comunque «come gruppo siamo pronti a prenderci questa responsabilità». L’esponente di punta del direttorio, dunque, esce allo scoperto all’indomani dei funerali di Gianroberto Casaleggio. La sortita era nell’aria. Anche se fino a poche ore prima, lo stesso Di Maio pareva voler allontanare ogni discorso sul suo futuro politico. «Non vi appassionate al fantacalcio. Davide Casaleggio, Di Maio, le incoronazioni: quante volte avete detto che io dovevo essere incoronato e poi non è successo? – risponde nel pomeriggio da Palermo ai cronisti che lo incalzano –. Dobbiamo guardare ai problemi dei cittadini perché questo movimento è in grado di andare avanti. Certo Gianroberto era una risorsa importantissima e portiamo tutti nel cuore i suoi insegnamenti e quello che è stato capace di creare insieme a Beppe Grillo. Il miglior modo per onorare la sua memoria è andare avanti». Poi, invece, in serata, dà la sua disponibilità a sfidare Renzi. Al momento non viene specificato quando verrà ufficializzato il voto online in cui gli iscritti del M5S saranno chiamati a indicare la figura ideale per Palazzo Chigi. Non è affatto escluso, però, che possa avvenire subito dopo le amministrative. Anzi, è molto probabile che sia tra due mesi nel caso in cui dovesse esserci la vittoria a Roma di Virginia Raggi. Perché il progetto ambizioso dei pentastellati è proprio quello di cavalcare l’onda di una conquista del Campidoglio per candidarsi immediatamente a forza in grado di governare l’Italia.  Di Maio, comunque, usa tutte le cautele del caso. E fa estrema attenzione a non mostrarsi come l’uomo al comando del movimento: «C’è Grillo che fa rispettare le regole come garante; le decisioni politiche vengono prese in rete e nelle sedi istituzionali e il sistema informatico lo gestiva Casaleggio insieme a Davide. Questo è lo schema». Come a dire che le responsabilità, i compiti e ruoli all’interno del M5S sono ben distribuiti. Con un obiettivo fisso: «Vincere le prossime elezioni amministrative in più città possibili, a cominciare da Roma, e poi indebolire l’esecutivo a tal punto da andare al governo trionfando alle politiche, che credo saranno l’anno prossimo». A rassicurare il 29enne campano sul fatto che non ci saranno elezioni anticipate ci pensa il renziano Ernesto Carbone via Twitter: «Di Maio stai sereno, il governo va avanti fino al 2018, non so invece i grillini e la faida per la leadership».