Votazione. La piattaforma Rousseau conferma Di Maio capo politico del Movimento
Gli esami non finiscono mai per Luigi Di Maio. Anzi, il test di ieri era una passeggiata di salute in confronto alle sfide che il leader pentastellato dovrà affrontare già a partire dalle prossime ore nel Movimento e nel governo gialloverde. Certo, l’80% delle preferenze con cui è stato confermato capo politico è proprio l’esito che il leader campano sognava di ottenere alla vigilia del sondaggio: «Avevo bisogno di un sostegno pieno», commenta a caldo con il suo staff, tirando un sospiro di sollievo per la poltrona mantenuta. Le proporzioni della vittoria, del resto, sono praticamente identiche a quelle che lo incoronarono a Rimini nel settembre del 2017. In 44.849, su 56.127 votanti (record di partecipazione nella breve storia della piattaforma Rousseau) gli hanno rinnovato la fiducia. Ma le grane non mancano visto che in tanti, a partire da Roberto Fico, mostrano contrarietà alla scelta del referendum e preferiscono astenersi.
Incalzato dall’insofferenza dei suoi parlamentari sull’atteggiamento della Lega, Di Maio si prepara anche a sfidare Salvini. «Si scordi di fare il presidente del Consiglio di un nuovo governo M5s-Lega in caso di voto anticipato», avvertono dal suo entourage. Non a caso recentemente il vicepremier si è cautelato aprendo un canale di dialogo anche con il Pd. Perché se la situazione dovesse precipitare il leader del Movimento non vuole farsi trovare impreparato, ma con un piano B in tasca.