Attualità

Istat. Italia senza figli, non si ferma il declino

Luciano Moia mercoledì 13 giugno 2018

L'Italia si riempie di rughe mentre le culle rimangono sempre più vuote. In attesa che i nuovi signori della politica comprendano che la denatalità non è "uno" dei problemi che sono chiamati a risolvere, ma "il" problema centrale, quello più urgente e drammatico, l’Istat comunica i nuovi dati su denatalità e invecchiamento della popolazione. Il minimo storico delle nascite – mai così basso nella storia dell’Unità d’Italia – è stato nuovamente superato al ribasso. Nel 2017 i nuovi nati sono risultati 15mila in meno rispetto all’anno precedente, e per il terzo anno consecutivo sotto il mezzo milione. Lo scorso anno sono nati soltanto 458mila bambini. Meno bambini anche nelle famiglie straniere.

Aumentano invece i decessi, le persone che lasciano il Paese, soprattutto tra i più giovani, e così la popolazione si assesta a poco più di 60 milioni di residenti (60.483.973). Un calo di oltre centomila rispetto all’anno scorso, reso ancora più problematico dal rapporto tra cittadini di origine italiana e di origine straniera. Mentre i primi hanno fatto registrare un saldo negativo di 202.884 persone, i secondi sono aumentati di 97.412. Un avvicendamento che, lungi dal suscitare osservazioni xenofobe o di supremazia etnica, sollecita comunque non poche domande. Il saldo negativo della popolazione attraversa tutta l’Italia (-3,2 per mille). Unico angolo felice la provincia di Bolzano (+1,8), mentre particolarmente pesante la situazione in Liguria (-8), ma anche in Molise, Umbria, Friuli, Piemonte e Marche (- 5 per mille). Rispetto al 2016 i decessi (650mila) sono risultati 34mila in più – triste record dal 1945 a oggi – risultato certo di una popolazione sempre più anziana, ma probabilmente anche di una flessione nella qualità e nella diffusione dell’assistenza ai malati cronici.

«Il minimo storico delle nascite è purtroppo una notizia tristemente attesa, visti i dati di trend, e bruttissima. Da qui partiamo: il senso primario del ministero per la Famiglia è il rilancio demografico, con politiche concrete di sostegno alla natalità», ha assicurato il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana.

Profondamente preoccupata anche la riflessione della presidente del Movimento per la vita, Marina Casini: «Occorre osservare che il crollo della natalità ha di per sé già assottigliato il numero delle donne in età fertile, in particolare negli anni in cui in cui la fertilità è massima (tra i 20 e i 35), determinando a cascata una minor quantità di concepimenti. Mentre si condivide la preoccupazione comune per le prospettive di un inverno demografico sempre più rigido – ha proseguito – non si può non avvertire la contraddizione dell’enorme numero di aborti volontari praticati». Che fare quindi? «È tempo di ripensare l’importanza sociale della maternità, che la Costituzione – ricorda Marina Casini – dichiara di proteggere, tanto più che la legge 194 del 1978 pone a carico dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali il compito di promuovere e sviluppare "i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia utilizzato come mezzo di controllo delle nascite"».

Secondo i dati Istat diffusi oggi il picco positivo delle nascite, quando i dati superavano il milione di bambini, risale ormai a oltre mezzo secolo fa: gli anni del baby-boom furono tra 1964 e 1965, con numeri sostenuti anche negli anni successivi, e la diminuzione delle nascite oggi è legata sia a «fattori strutturali», ma anche «all’uscita dall’età riproduttiva delle generazioni molto numerose nate all’epoca del baby-boom».

Dai dati statistici anche uno spaccato della presenza dei migranti: 5 milioni i residenti regolari, anche se si è registrata lo scorso anno una battuta d’arresto nell’acquisizione della cittadinanza. In Italia risiedono persone di circa 200 nazionalità: nella metà dei casi si tratta di cittadini europei (oltre 2,6 milioni); la cittadinanza più rappresentata è quella rumena (23,1%) seguita da quella albanese (8,6%).

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