Attualità

La riforma al rush finale. Scuola, detrazioni per chi sceglie le paritarie

martedì 19 maggio 2015

Dopo la seduta fiume ieri, che ha sancito il via libera a numerosi emendamenti al ddl scuola, oggi è il giorno della fase del voto finale sul testo (previsto alle 13), che deve ancora passare al Senato. In serata via libera anche  all'articolo 10, che contiene le norme sulla assunzione di 100mila  precari e l'articolo 11 sulperiodo di prova di un anno per i neoassunti. 

L'assemblea di Montecitorio ha iniziato a votare gli emendamenti a partire dall'articolo 12. A sbloccare la situazione di "guerra fredda" all'interno del Pd un'intesa sullo stralcio dell'art.17 sul 5x1000. La questione sarà affrontata nella legge di stabilità. In cambio la minoranza ha ritirato i propri emendamenti sulle scuole paritarie. Nel pomeriggio via libera all'articolo 19 che introduce la detrazione delle spese sostenute per la frequenza scolastica nelle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie paritarie, per un importo annuo massimo di 400 euro a studente. "Da Montecitorio sì a detrazioni fiscali per chi manda i figli nelle scuole paritarie. #labuonascuola articolo 19" annuncia su Twitter la ministra Stefania Giannini. "La detrazione per la scuola paritaria resta? Assolutamente sì. Se c'è la scuola delle suorine, diciamo, che ti fa un servizio pubblico non è che la facciamo chiudere come accaduto negli anni passati. Quellascuola è un risparmio per lo Stato. L'importante è che non ci sia un insegnamento contrario ai valori dello Stato", ha detto Matteo Renzi  a "Porta a Porta". "Una parte dei licei sono dei diplomifici: bisogna che la validità di quelle scuole sia valutata. Tutte le scuole italiane devono sapere che la parole magica è qualità", ha avvisato il premier. "Finalmente anche in Italia crolla un muro ideologico. Con l'approvazione dell'articolo 19 della riforma della scuola, lo Stato riconosce che ciò che i genitori spendono per le rette delle paritarie sono soldi spesi per istruzione pubblica. Questa è una rivoluzione culturale e giuridica". Con queste parole il Sottosegretario al Miur,Gabriele Toccafondi, commenta la votazione alla Camera dell'articolo 19 del Ddl "La Buona Scuola". "Finalmente anche in Italia si inizia a dare più forza alla libertà di scelta dei genitori, più forza alle paritarie e lotta ai diplomifici. Una novità immensa e -  conclude Toccafondi - un risultato straordinario, se si pensa che per 70 anni nessuno in questo paese aveva provato a portare in Italia ciò che è realtà  da decenni nel resto d'Europa. Dopo un acceso dibattito che ha visto Sel e alcuni esponenti del Pd schierarsi a favore della scuola pubblica contro quella paritaria, la Camera ha approvato - con i voti favorevoli di Forza Italia e contrari dei democratici Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre - anche l'articolo 18 che prevede un bonus a favore di tutti gli istituti, pubblici e paritari, per la realizzazione di nuove strutture e per la manutenzione di quelle esistenti. Sono stati 283 i sì, 88 i no e 4 gli astenuti. "Non è assolutamente togliere denaro alla scuola pubblica per darne a una presunta scuola privata che nel nostro Paese non esiste all'interno del sistema pubblico che è composto da scuole statali e non statali. Il dibattito è stato molto acceso - ha commentato a caldo il ministro Giannini -. Esprimo soddisfazione per un Parlamento che ha introdotto finalmente l'applicazione della legge Berlinguer che ha riconosciuto 16 anni fa il principio di scelta educativa richiesto da anni anche dall'Europa anche con direttive del Consiglio d'Europa, l'ultima del 2012"Sì dell'aula anche alla "carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado", che concede ad ogni docente 500 euro all'anno per la propria formazione e l'aggiornamento. Potrà essere utilizzata per l'acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di natura didattico-scientifica, di pubblicazioni e di riviste riferite alle materie di insegnamento, per l'acquisto di hardware e software, per l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, a corsi di laurea o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano dell'offerta formativa. Soddisfazione anche su questo punto è stata espressa dal ministro Giannini. "Con l'art.12 #labuonascuola l'investimento su formazione e aggiornamento dei docenti diventa permanente" ha affermato in un tweet. Sì dell'aula anche all'articolo 13 della riforma della scuola che introduce dal 2016 un bonus per la valutazione del merito dei docenti. Per la copertura del bonus, che sarà assegnato dal dirigente scolastico, sulla base dei criteri indicati dal Comitato per la valutazione, saranno stanziati 200 milioni di euro. Approvati anche gli articoli che prevedono un limite di 36 mesi al rinnovo dei contratti a tempo determinato, limite non retroattivo, e la regolamentazione dei distacchi.