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Covid. 2.772 nuovi casi e 37 decessi. L'Oms prepara una seconda indagine in Cina

Redazione Internet mercoledì 13 ottobre 2021

Un'infermiera durante un tampone per individuare il coronavirus

Sono 2.772 i positivi ai test per il coronavirus individuati in Italia nelle ultime 24 ore del 12 ottobre, secondo i dati del ministero della Salute. Il giorno prima erano stati 2.494. Sono invece 37 le vittime in un giorno, a fronte delle 49 della giornata precedente.

Sono 278.945 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Ieri erano
stati 315.285. Il tasso di positività è all'1%, in lieve aumento rispetto allo 0,79% del giorno prima.

La regione con il maggior numero di casi oggi è il Veneto con 348, davanti a Lombardia (307), Sicilia (304), Campania (280) ed Emilia Romagna (223). Il numero totale dei casi da inizio pandemia sale a 4.707.087. Gli attualmente positivi sono 80.451, in calo di 2.095 unità rispetto a ieri, i guariti/dimessi 4.495.215, pari a 4.827 in più. In isolamento domiciliare figurano 77.532 positivi, in calo di 1.979 unità rispetto al giorno precedente.

Nuova indagine sull'origine della pandemia​

Rimane ancora l'incognita di come abbia avuto origine la diffusione della pandemia. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha proposto un nuovo team per condurre una seconda indagine che chiarisca definitivamente l'origine della diffusione del Covid-19, dopo le polemiche che hanno accompagnato la prima inchiesta. Sarebbero stati 700 i candidati da cui sono stati selezionati 26 esperti in materie che vanno dall'epidemiologia alla biosicurezza. Tra questi si evidenziano i nomi di Marion Koopmans, dell'Erasmus Medical Center in Olanda, Christian Drosten, dell'Istituto di virologia di Charite a Berlino e Yungui Yang, vice direttore dell'Istituto di genomica di Pechino.

"Capire da dove provengono i nuovi agenti patogeni è essenziale per prevenire future epidemie con potenziale epidemico e pandemico e richiede un'ampia gamma di competenze", ha dichiarato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

C'è da dire che vari analisti sono scettici sulla possibilità di scoprire le vere origini del virus, che richiede qualcosa che il nuovo gruppo di investigatori non ha il potere di ottenere, specifica l'Organizzazione mondiale della sanità. Cioè convincere Pechino a divulgare le prove sulle prime infezioni e consentire ai ricercatori di ispezionare i laboratori, le grotte dei pipistrelli e gli allevamenti faunistici dentro i suoi confini. Informazione fondamentale, visto che una delle ipotesi più accreditate è che la pandemia abbia avuto inizio con il passaggio di specie del virus, da animale (probabilmente un pipistrello) a uomo.

La Cina, però, a breve esaminerà decine di migliaia di campioni di sangue raccolti nella megalopoli di Wuhan - epicentro della prima ondata cinese, fa sapere la Cnn, citando un funzionario della Commissione sanitaria nazionale cinese. I campioni sono 200.000 , compresi quelli degli ultimi mesi del 2019 e rappresentano una possibile fonte di informazioni cruciale che potrebbero chiarire l'intricata questione sull'origine del virus. Uno dei problemi è che "nessuno crederà ai risultati forniti dalla Cina a meno che non ci siano almeno osservatori qualificati", come aveva già commentato Maureen Miller, professoressa di epidemiologia della Columbia University.