Attualità

L'evento. Cyberbullismo, la “maratona” di 24 ore che parte dal Vaticano

Viviana Daloiso giovedì 20 giugno 2019

Le voci di giovani, accademici, docenti, giornalisti, legislatori, rappresentanti di organizzazioni sociali, famiglie, aziende di tecnologia ed enti governativi di tutto il mondo, per una conversazione di 24 ore – in mondovisione e globale – sul tema che più coinvolge (e preoccupa) i giovani d’oggi: quello del bullismo e del cyberbullismo. Eccola, la maratona dello #StopCyberbullyingDay che si svolgerà a partire da stamane, con epicentro fisico la sede della Fondazione Scholas Occurrentes in Vaticano: un evento pronto a snodarsi tra oltre 20 Paesi, in cui saranno chiamati a prendere la parola per dire cosa pensano, cosa sentono, come hanno vissuto e sperimentato questo problema migliaia di ragazzi.

A loro si rivolgerà, con un video dedicato, anche papa Francesco, che già in occasione della creazione della Fondazione (nata nel 2017 proprio per volere del Pontefice e che mette in rete oltre 400mila scuole in tutto il mondo) aveva voluto parlare direttamente con gli studenti, ascoltando le loro storie e proposte.

Nel corso della maratona virtuale (a cui si potrà partecipare in ogni momento collegandosi qui), WeZum – che è l’Osservatorio giovanile internazionale della Fondazione Pontificia Scholas – presenterà il primo rapporto globale su bullismo e cyberbullismo, frutto di un sondaggio condotto tra più di 5mila giovani che hanno partecipato alle esperienze di Scholas negli ultimi anni. Al centro i dati inquietanti di un fenomeno in costante crescita, non solo in Italia: il 53,4% degli intervistati è stato vittima di bullismo, l’81,6% è stato presente durante atti di bullismo a scuola, il 30,1% riconosce che è stato vittima di cyberbullismo (cioè di bullismo online). «E il problema è che mentre tutti parlano di cyberbullismo, quasi come fosse una moda, troppo pochi comprendono ancora che ci troviamo davanti a un rischio concreto ed enorme per i nostri ragazzi, e che serve intervenire con corresponsabilità» spiega Luca Bernardo, direttore della Casa pediatrica Fatebenefratelli Sacco di Milano (l’unica struttura accreditata in Italia per la presa in cura del fenomeno) e del Centro di coordinamento nazionale cyberbullismo del ministero dell’Istruzione. «Con questa maratona – continua Bernardo – diamo per la prima volta una risposta globale al grido d’allarme lanciato dal Papa sulla sofferenza dei più piccoli».

Allo #StopCyberbullyingDay parteciperanno anche alcune tra le principali società tecnologiche come Microsoft, Google e Ibm, attori chiave nello sviluppo di strategie di contrasto, prevenzione e sensibilizzazione sul tema.