Attualità

Medio Oriente. L'Italia “chiama” Israele: «Siamo con voi, ma ora fermatevi»

Arturo Celletti lunedì 15 aprile 2024

Una notte infinita. Segnata dalla consapevolezza che la situazione è drammatica. Che evitare una «folle escalation» oggi è un obiettivo decisivo ma anche terribilmente complicato. Giorgia Meloni fa i conti con la nuova crisi che scuote il Medioriente e spaventa il mondo. Condanna senza se e senza ma l'attacco dell'Iran contro Israele. Sente i leader dell'Occidente. E convoca d'urgenza il G7. Serve una «risposta unitaria». Perchè - ragiona Meloni nelle infinite telefonate con il ministro della Difesa Crosetto e con quello degli Esteri Tajani - è un momento complicatissimo e mai come oggi siamo preoccupati per la destabilizzazione dell'area. L'Italia non nasconde i rischi. Crosetto che questa sera con Tajani riferirà sulla situazione mediorientale davanti alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato ammette i rischi con parole nette: «È uno dei periodi più pericolosi degli ultimi decenni». L'Italia fa quadrato. Elly Schlein sente Meloni e promette collaborazione nell'«interesse dell'Italia». Le ore scorrono segnate dall'incertezza e dalla tensione. Crosetto non riesce a essere ottimista. «Ritengo improbabile che Israele si fermi, viste le proporzioni dell’attacco iraniano, come non si è fermato di fronte alle nostre richieste di una tregua a Gaza, per salvaguardare le vite dei civili. Quindi mi aspetto un’ulteriore risposta». Meloni prova a fare sintesi. Capisce che Israele proverà a rispondere. Sa che può contare sul «totale appoggio degli Usa». E sa che «i reattori nucleari dell’Iran» sono l'obiettivo. Tajani si muove parallelamente. Resta in «costante contatto» con le nostre ambasciate a Tel Aviv, a Beirut e a Teheran. E è già stata attivata l’Unità di crisi. Poi guarda la situazione e dice di sperare quello in cui tutti sperano. «Che l’Iran non continui ad attaccare, che non ci sia un’ulteriore escalation». L'Italia ha una sola linea: evitare con parole e azioni concrete l'escalation. Evitare ogni azione che «possa acuire acuire la tensione nella Regione». E questo invito è rivolto anche (forse soprattutto) a Israele. Intanto sale l'allerta per i rischi attentati sul nostro Paese. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane, e ha convocato per questo pomeriggio alle 15 il Comitato nazionale dell'Ordine e della sicurezza pubblica al Viminale, alla presenza dei vertici delle forze di polizia e dell'intelligence. Non ci sono segnali di possibili attentati organizzati ma - spiega Tajani - le «nostre forze dell'ordine e la nostra intelligence stanno lavorando alla prevenzione, sono protetti tutti i possibili obiettivi».