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Covid. In Italia 2.535 contagi e 30 morti. E la Cina vaccina i bambini

Redazione Internet lunedì 25 ottobre 2021

Al via in almeno cinque province cinesi piani vaccinali per i bambini di 3-11 anni

Sono 2.535 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 3.725. Sono invece 30 le vittime in un giorno (ieri 24). Gli attualmente positivi al Covid in Italia sono 74.654, 121 in meno nelle ultime 24 ore. Dall'inizio della pandemia i casi sono 4.743.720, i morti 131.856. I dimessi e i guariti sono invece 4.537.210, con un incremento di 2.626 rispetto a ieri.

La Cina vaccina i bambini, dai 3 anni. Dopo Pfizer, "pronta" anche Moderna

I bambini dai tre anni in su inizieranno in Cina a ricevere i vaccini contro il Covid-19, mentre il 76% della popolazione nel Paese ha ormai completato il ciclo di immunizzazione al nuovo coronavirus. Le autorità di Pechino stanno continuando a seguire la politica di tolleranza zero nei confronti del Covid e a misurarsi con gli ultimi focolai, mentre i governi locali di città e di almeno cinque province hanno emesso nei giorni scorsi gli avvisi sull'avvio dei piani vaccinali anche per i bambini di 3-11 anni.

Anche Moderna pronta a chiedere l'autorizzazione per i 6-11 anni

Dopo Pfizer, anche Moderna ha annunciato risultati positivi per il suo vaccino anti Covid sui bambini tra i 6 e gli 11 anni. Lo ha reso noto la casa farmaceutica, che intende sottomettere i dati alle autorità regolatorie internazionali "a breve termine" per ottenere l'autorizzazione alla somministrazione. I test clinici condotti su oltre 4.700 bambini di questa fascia d'età hanno mostrato una risposta immunitaria "robusta" a livello di anticorpi, e un profilo di sicurezza "favorevole", ha assicurato Moderna.

Locatelli: verso seconda dose per i vaccinati con Johnson&Johnson

Si andrebbe verso una seconda dose, del vaccino di Pfizer o di Moderna, per i vaccinati con Johnson&Johnson. Lo ha anticipato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ieri sera alla trasmissione tv 'Che tempo che fa": "Il vaccino Johnson&Johnson ha ottenuto l'approvazione da parte delle agenzie regolatorie per una somministrazione monodose. È di queste ore la notizia che è in corso da parte di Fda (l'ente regolatorio Usa, ndr), e successivamente anche da parte di Ema, la valutazione della possibilità di somministrare una seconda dose con in vaccino a mRna, che avrebbe anche il vantaggio di generare una risposta immunologica migliore".

In Italia vaccinato l'82% degli over 12 (86% con almeno una dose)

Sono 88.748.661 le dosi di vaccino somministrate in Italia, l'88,9% del totale di quelle consegnate, pari finora a 99.778.753 (nel dettaglio 71.158.535 Pfizer/BioNTech, 15.231.808 Moderna, 11.543.524 Vaxzevria-AstraZeneca e 1.844.886 Janssen). È quanto si legge nel report del commissario straordinario per l'emergenza sanitaria aggiornato alle 6.13 di oggi. Le persone che hanno ricevuto la terza dose addizionale sono 210.960, il 24,03% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale, mentre sono 819.427 (il 27,42% della popolazione) quelle oggetto di dose booster. Le persone che hanno avuto almeno una dose sono, invece, 46.466.385, l'86,03% della popolazione over 12 mentre quelle che hanno completato il ciclo vaccinale sono 44.377.699, l'82,17% della popolazione over 12.

L'Alto Adige "guarda" all'Austria sul lockdown per non vaccinati

L'Alto Adige potrebbe applicare il metodo austriaco introducendo il lockdown per le persone non vaccinate. In Austria la misura verrebbe introdotta solo se i posti letto in terapia intensiva supereranno il 30% della capienza totale, ovvero 600 ricoverati. A contemplare la misura restrittiva anche in provincia di Bolzano è l'assessore alla sanità altoatesino Thomas Widmann (Svp) che, riferendosi a quando previsto in Austria, ha detto, "si potrebbe pensare ad un'operazione del genere anche da noi".

Il bollettino dell'azienda sanitaria odierno indica un aumento dei ricoveri: sei in più nei normali reparti per un totale di 44, e uno in più in terapia intensiva per un totale di 6. Il 30% della disponibilità in terapia intensiva in Alto Adige si raggiungerebbe tra i 30 e i 35 posti occupati, valore che in passato è stato superato nelle fasi più critiche della pandemia. "Non possiamo rischiare una nuova crisi pandemica per chi non si vaccina, i numeri parlano chiaro, chi finisce in ospedale è sempre un non vaccinato", ha aggiunto Widmann.