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Covid. Lamorgese: green pass e controlli, i gestori non faranno i poliziotti

Angelo Picariello martedì 10 agosto 2021

Green pass in un locale pubblico

Green pass, boom di certificati scaricati, ma anche polemiche sui controlli. Su chi li fa, su chi li dovrebbe fare. «Non si può pensare che li facciano le forze di polizia, perché questo sarebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza. Non escludo, invece, qualche controllo a campione della polizia amministrativa», interviene la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. «La regola è che venga richiesto il Green pass senza il documento di identità. i ristoratori non devono fare i poliziotti». Per precisarlo dovrebbe venir fuori nelle prossime ore una circolare in merito. «L’economia è in ripresa, è importante rispettare le regole, sono fiduciosa», dice Lamorgese. Più tardi però il Viminale precisa che «le forze di polizia sono pienamente impegnate per garantire il rispetto delle regole sull’utilizzo del Green pass, con l’obiettivo primario di tutelare la salute pubblica».

Erano stati i commercianti, soprattutto, a sollevare il problema. «Apprezziamo le parole del ministro Lamorgese - interviene Confcommercio -, ma è necessario fare un passo in più. Se una persona esibisce un Green pass non suo e viene scoperto dalle forze dell’ordine nel corso di uno dei controlli a campione che sono sempre più frequenti, la responsabilità deve restare in capo al cliente e non venire condivisa con il titolare del locale. Va fatta chiarezza in maniera ufficiale, attraverso una circolare o modificando direttamente la norma, è indispensabile agire subito», sostiene il responsabile pubblici esercizi dell’associazione Roberto Calugi.
Il ministro della Salute Roberto Speranza, invece, si felicita per i dati: «Venti milioni di Green pass scaricati negli ultimi tre giorni è un numero straordinario che dimostra la sensibilità e la partecipazione dei cittadini del nostro Paese alla lotta contro il Covid», scrive in un post su Facebook.

Restano però ampi settori di resistenza, e Fratelli d’Italia dall’opposizione cavalca la protesta. Giorgia Meloni apre un nuovo fronte sui parchi di divertimento: «Mentre gli ospedali sono vuoti e i contagi abbondantemente sotto controllo, Draghi e Speranza hanno ben pensato di dare un’altra mazzata all’economia reale, colpendo quei settori che lavorano soprattutto nella stagione estiva», dice la leader di Fdi.

La polemica più pesante continua a riguardare il mondo della scuola, e ci si interroga sulla possibile estensione ad altri settori. «Sia chiaro - premette il segretario della Cgil Maurizio Landini, - il sindacato sta invitando tutti i lavoratori a vaccinarsi e non abbiamo nulla di principio contro il Green pass, ma in nome di ciò non è accettabile introdurre una logica punitiva e sanzionatoria nei confronti di chi lavora. Non può servire né per licenziare le persone né per demansionarle né per ridurre lo stipendio», avverte. Parole che vengono tacciate di ambiguità da più parti, in difesa della misura adottata dal governo.

«Landini si è confuso - ironizza il capogruppo al Senato di Italia viva Davide Faraone -, ha detto che non è accettabile sanzionare i lavoratori senza Green pass ma voleva dire che non è accettabile andare al lavoro senza essersi vaccinati mettendo a rischio la propria salute, quella degli altri». Molto più cauto il Pd: «La questione posta da Landini ha un suo fondamento, è necessario tornare ad un tavolo con le parti sociali», osserva il vicesegretario Giuseppe Provenzano.