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ISOLA DEL GIGLIO. «Dai sette ai dieci mesi per il recupero della Concordia»

lunedì 30 gennaio 2012
​Un nuovo varco, all'altezza del ponte 4, è stato aperto con delle microcariche questa mattina dai palombari della Marina Militare che, complice il miglioramento delle condizioni del mare, sono tornati ad operare sullo scafo della Costa Concordia, semiaffondata e inclinata a pochi metri dall'isola del Giglio dalla sera del 13 gennaio scorso.Lo ha riferito la struttura commissariale che gestisce l'emergenza, aggiungendo che la nave è tornata ai livelli di "movimento" di due giorni fa, 1 millimetro nell'arco di sei ore, rispetto ai 4 centimetri che ieri hanno provocato lo stop a tutte le operazioni.Il varco, aperto a 20 metri di profondità, dovrebbe consentire ai palombari di introdursi in un locale molto ampio della nave.Le attività preparatorie all'estrazione di carburante dovrebbero ricominciare a metà settimana, secondo quanto aveva detto la Smit, la società olandese specializzata incaricata da Costa.Ieri il commissario Franco Gabrielli ha comunicato che il Concordia potrebbe restare "spiaggiato" per un anno a lato dell'imbocco del porto del Giglio prima che ragionevolmente siano concluse le operazioni di progettazione e conclusione lavori della rimozione della gigantesca nave da crociera.Una prospettiva che suscita preoccupazioni sia per le prospettive economiche della località turistica quest'anno, secondo quanto detto ieri dagli abitanti, sia per il rischio inquinamento per la riserva naturale marina. Sul Concordia al momento ci sono ancora circa 2.400 tonnellate di carburanti e olii vari, oltre a una serie di materiali a bordo potenzialmente contaminanti: cloro, detersivi, vernici, derrate alimentari in decomposizione.Il Commissario ha anche ribadito di ritenere che il bilancio delle vittime finale sarà "ragionevolmente di 32". Ad oggi i cadaveri recuperati sono 17 e i dispersi 16, numero che include però un corpo ancora senza un nome.