Attualità

Domande & risposte. Coronavirus in Italia: nuovi focolai e nuovi scenari

Redazione Interni lunedì 17 agosto 2020

Quanto vale il numero dei contagiati?

È determinante per disegnare la geografia della diffusione. Ma è sbagliato considerare i contagiati come dei malati. La stragrande maggioranza (circa il 90%) di chi scopre di avere tracce di Sars-Cov-2 è asintomatica (ma non per questo poco contagiosa). E le gravi compromissioni polmonari (e non solo) di inizio anno dovute al Covid-19, sono oggi raramente riscontrabili. Restano fondamentali però i dispositivi di protezione, al fine di arginare i nuovi focolai e impedire nuovi stop all’economia.


Il virus è mutato? Ha la stessa carica virale?
Che il virus sia mutato è possibile ma non è dimostrabile. Ciò che appare invece modificata è la malattia. Secondo molti esperti l’infezione si sviluppa con una carica virale più bassa che in passato (anche grazie alla prevenzione). Numerosi virologi, poi, propendono per un progressivo "adattamento" del virus all’uomo. Ma il coronavirus non scomparirà del tutto fino all’arrivo del vaccino.

Gli ospedali italiani sono pronti a nuove ondate?
Mantenendo alta la prevenzione, come l’Italia fa, è difficile che si verifichi una seconda ondata con numeri, impatto e conseguenze patologiche simili alla prima. In ogni caso, gli ospedali sono più preparati e possiamo contare su terapie più efficaci. La diagnostica inoltre sta rivoluzionando i fattori predittivi della severità del Covid-19: significa che, nei casi gravi, si potrà intervenire in modo mirato personalizzando le cure.