Attualità

LA CHIESA TRA LA GENTE. Così la speranza continua a vivere

martedì 14 aprile 2009
Da sabato nella tendopoli di Collemaggio sono arrivate le Francescane Missionarie di Gesù Bambino. Sei suore a rotazione provenienti dalla comunità di 24 religiose dell’Aquila (le altre sono ospitate a Lanciano) si dan­no da fare per accogliere le persone, distribuire indumenti, fare compagnia alla gente Hanno an­che ripreso i contatti con le par­rocchie di Bagno e Pettino per la catechesi e le attività pastorali che svolgevano da tempo. Per la con­gregazione, L’Aquila è un luogo di primaria importanza simbolica. Si trova qui infatti Palazzo Alfieri, og­gi gravemente compromesso, mo­numento nazionale e storico edi­ficio del quindicesimo secolo che è la casa dove visse ed operò la fon­datrice Barbara Micarelli, nella se­conda metà dell’Ottocento. «A Pa­squa abbiamo pregato nella ten­dopoli e con le famiglie e i nostri a­lunni che vengono a trovarci», rac­conta suor Maria Felicita Decio, su­periora della casa di fondazione dell’Aquila ed in passato superio­ra generale della Congregazione, presente in 13 Paesi di quattro con­tinenti. All’Aquila le suore gestivano varie attività educative, dal nido inte­grato per bambini a partire dai due anni fino alla terza media. In più, una residenza universitaria che o­spitava 30 ragazze di diverse parti d’Italia. « La fondatrice – spiega suor Maria Felicita – era attenta ai bisogni della società del suo tem­po e ha iniziato una scuola per ac­cogliere le ragazze orfane e dare lo­ro un’istruzione e un futuro. Oggi proseguiamo nella stessa direzio­ne e la nostra scuola raccoglie, an­zi raccoglieva, 250 ragazzi. Grazie a Dio, sono tutti salvi». A via Fortebraccio, nell’antico cor­so della città tra san Bernardino e Collemaggio, palazzo Altieri era un fervore di iniziative. Ora rimango­no i danni «anche se – precisa la re­ligiosa – abbiamo verificato che è rimasta intatta la camera dove vi­veva suor Barbara e grazie al pro­digioso lavoro dei Vigili del fuoco è stato salvato il nostro Gesù Bam­bino ». Segni di speranza tra tanta desolazione. Tra l’altro, quello del­le Francescane missionarie di Ge­sù Bambino è il primo istituto del­l’era moderna fondato nel capo­luogo dell’Abruzzo, prima delle Suore della Dottrina cristiana e del­le Suore del Sacro Cuore. A Tempè­ra è andata distrutta la casa di Ca­terina Vicentini, prima collabora­trice di Barbara Micarelli. «Il 2009 è denso di ricorrenze: celebriamo il 19 aprile i 100 anni dalla morte di suor Barbara Micarelli e i 130 anni da quando ricevette l’abito, nel 1879. Nel 2008 abbiamo ricordato i 130 anni dalla nascita della con­gregazione stessa». La situazione attuale «ci provoca a dare ascolto sempre di più all’u­manità sofferente per condivider­ne i drammi. Siamo tornate all’A­quila per una pre­senza nelle tendo­poli perché sentia­mo con forza la ne­cessità di aprirci al­la condivisione del dolore e di affidar­ci totalmente a Dio confidando nella sua presenza, sul­l’esempio della no­stra fondatrice » . I segnali del resto non mancano: la camera della Mica­relli rimasta intatta, le suore salve, la stessa suor Maria Felicita che con pudore racconta la fuga fortunosa tra la caduta dei calcinacci e parla con commozio­ne della consorella che per un gior­no e mezzo ha tenuto represso il dolore di un incipiente attacco di cuore perchè vedeva la sua soffe­renza come poca cosa in mezzo al­la grande distruzione. Ed ora si tro­va in ospedale a Lanciano, con buone prospettive di guarigione nonostante il tormento vissuto. « Siamo vive per volontà di Dio – aggiunge la suora – e pensiamo sempre a quel che sarebbe acca­duto se il sisma fosse arrivato in un altro momento, con tutti i nostri 250 alunni presenti. Anche le stu­dentesse della residenza universi­taria sono in salvo ed è per noi un grande segno» . Per questo «pen­siamo ai tanti che sono nel dolore e cerchiamo di testimoniare la spe­ranza che nasce dalla fede vivendo in mezzo a coloro che ogni giorno incontriamo nelle tendopoli». La Congregazione si appresta poi a vivere un momento di profonda commozione domenica 19 aprile ad Assisi. Verrà proiettato nella sa­la grande della Domus Pacis « Il mondo di Barbara», un ampio rac­conto filmato prodotto dalle suo­re e realizzato insieme alla Nova­T di Torino, dei cappuccini italiani. In 97 minuti viene ripercorsa la sto­ria e l’attività della Congregazione e il regista del film, Paolo Damos­so di Nova-T, rileva che «mettere a confronto le immagini del docu­mentario di Palazzo Altieri con la devastazione di oggi, è un modo per comunicare la speranza di ri­costruire ciò che sembra irrime­diabilmente perduto e non lo è».