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Covid. Vaccini, ora l'Italia è seconda nella Ue. Via libera a Moderna

Redazione Internet mercoledì 6 gennaio 2021

Accelera la campagna vaccinale in Italia, "La grande maggioranza delle regioni ha raggiunto percentuali rilevanti. Il paese è pronto", ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la riunione con le Regioni, alla quale ha partecipato il commissario Domenico Arcuri. A oggi, 6 gennaio, hanno ricevuto la prima dose quasi 300mila persone. In sostanza è stato somministrato il 39,25% delle fiale disponibili del preparato Pfizer/BioNTech (700mila dosi).

Le percentuali più alte di vaccini inoculati su quelli a disposizione si registrano in Toscana (65,9%), Veneto (65,6%), nella Provincia autonoma di Trento (62,3%) e nel Lazio (61,8%). Per ora non va oltre il 17,8% la Lombardia, che ha ricevuto il maggior numero di vaccini, 109.845. I tassi più bassi sono quelli di Calabria (11,4%) e Sardegna (11,5%).

"Siamo secondi per numero di vaccinazioni in Europa, dietro solo alla Germania, e abbiamo tutte le capacità per accelerare. Il Piano sarà incrementato man mano che Ema autorizzerà gli altri vaccini. Sono stati fatti degli sforzi straordinari da parte di tutte le regioni per mettere a regime la macchina, che vuol dire 70 mila vaccini al giorno a livello nazionale finché non si avranno gli alti vaccini autorizzati", ha aggiunto il ministro Speranza.

Per la somministrazione del vaccino Pfizer BioNTech (modello Freeze) Arcuri ha annunciato che saranno inviati da subito altri 1.500 operatori tra medici e infermieri, a integrazione dei 3.800 già operativi nelle singole regioni. La suddivisione sarà in base alla popolazione.

Il piano italiano prevede 5,9 mln di vaccinati entro fine marzo, 13,7 a fine aprile, 21,5 mln entro fine maggio e si può completare la vaccinazione volontaria entro agosto. Questo programma comprende i vaccini attualmente disponibili ed autorizzati. Quando arriveranni quelli di Astrazeneca e di Moderna "si modifica il piano potenziandolo ulteriormente", ha spiegato Arcuri.

Via libera dell'Ema al vaccino di Moderna

Il portafoglio europeo dei vaccini anti-Covid si arricchisce di una nuova arma: l'Agenzia europea del farmaco (Ema) e la Commissione europea hanno infatti dato il via libera al vaccino dell'azienda statunitense Moderna, definito "efficace e sicuro", dopo l'approvazione lo scorso 21 dicembre di quello di Pfizer-BioNtech. Per domani 7 gennaio è atteso anche il via libera da parte dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e già dalla prossima settimana è previsto l'arrivo in Italia delle prime dosi di Moderna, della cui distribuzione si occuperanno i militari: il piano della Difesa prevede lo stoccaggio nell'hub nazionale di Pratica di Mare e il trasporto nei vari centri di somministrazione con i mezzi militari.

Complessivamente, nei prossimi tre mesi, giungeranno in Italia 1,3 milioni di dosi Moderna, con cadenza settimanale: 100mila a gennaio, 600mila a febbraio e 600mila a marzo.

Con l'autorizzazione condizionata all'immissione in commercio per Moderna da parte della Commissione Europea saranno dunque
due i vaccini utilizzabili in Europa, in attesa di altre autorizzazioni. Prossima potrebbe essere quella per il candidato vaccino di Oxford/AstraZeneca/Irbm, già in uso in Gran Bretagna.

Il vaccino Moderna "ci fornisce un altro strumento per superare l'attuale emergenza", ha affermato Emer Cooke, direttore esecutivo Ema. Il farmaco è utilizzabile a partire dai 18 anni di età e nella sperimentazione su circa 30mila soggetti ha dimostrato un'efficacia del 94,1%, Utilizza l'innovativa tecnologia dell'Rna-messaggero, come quello Pfizer, e richiede una doppia dose. Il vaccino rimane stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2 e 8 gradi C per 30 giorni.

Inoltre si prevedono condizioni di trasporto e conservazione a lungo termine a temperature standard del congelatore di -20 gradi C per 6 mesi. La stessa azienda rileva come l'Ema abbia assicurato una "valutazione rigorosa e indicazioni dettagliate" e la Commissione Tecnico Scientifica di Aifa si riunirà domani per esaminare il dossier sull'autorizzazione all'immissione in commercio in Italia e definire le modalità di utilizzo nel Servizio sanitario.

Soddisfatta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: "Con Moderna, avremo altre 160 milioni di dosi.
Arriveranno altri vaccini. L'Europa si è assicurata fino a due miliardi di dosi di potenziali vaccini per il Covid-19, più che sufficienti, sicuri ed efficaci - ha assicurato - per proteggere tutti gli europei". Solo considerando Moderna e BioNTech-Pfizer,saranno garantite "460 milioni di dosi che verranno distribuite con velocità crescente nell'Ue e ne arriveranno altre", ha rilevato la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides.

Si tratta di un avanzamento significativo anche secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, per il quale "la sfida è ancora dura, ma quello di oggi è un altro importante passo avanti contro il virus". Ma sarà con l'arrivo anche degli altri vaccini che ci sarà una vera accelerazione alla campagna vaccinale, ha rimarcato il consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi: "Sono convinto che il vaccino AstraZeneca arriverà tra non molto, mentre nel secondo trimestre del 2021 dovrebbe arrivare anche quello Johnsson. Questo ci consentirà di incrementare la campagna vaccinale italiana. Solo allora saremo in grado di dare accelerazione e arrivare all'estate a vaccinare metà popolazione italiana e poi - ha detto - l'altra metà vaccinabile".

Intanto, i ministri degli Esteri di 13 Paesi Ue hanno chiesto che l'Unione Europea aiuti i Balcani occidentali e l'Ucraina ad avere equo accesso al portafoglio di vaccini europeo. L'Ue, sottolineano, "non potrà ritenersi al sicuro dal Covid-19 fino a quando anche i Paesi confinanti non potranno riprendersi dalla pandemia".