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Coronavirus. Conte: probabile proroga dello stato d'emergenza. Fino al 31 dicembre

Redazione Internet venerdì 10 luglio 2020

Scontro in maggioranza sul probabile rinnovo dello stato di emergenza per fronteggiare l'epidemia di coronavirus. All'annuncio del presidente del Consiglio, il Partito democratico e Italia viva hanno immediatamente replicato chiedendo un intervento di Conte in Parlamento. "Lo stato di emergenza - ha spiegato il premier - serve per tenere sotto controllo il virus. Non è stato ancora deciso tutto, ma ragionevolmente si andrà in questa direzione", ha confermato a Venezia dove si trovava per la prova del Mose.

Il Pd è stato il primo tra i partiti che sostengono il governo a chiedere spiegazioni. "Non si può dubitare che l'esecutivo, se ha questo orientamento, abbia solide motivazioni - ha affermato Stefano Ceccanti - Per questo motivo ci attendiamo che venga a esporre preventivamente le sue ragioni, anche per raccogliere indirizzi delle Camere, in particolare rispetto alla durata della proroga e alle concrete modalità, dando seguito all'ordine del giorno bipartisan dei componenti del Comitato per la Legislazione accolto ieri".

Marco Di Maio, capogruppo di Italia viva in Commissione Affari Costituzionali, è sulla stessa linea: "Se ci sono le condizioni e le necessità di prorogare il provvedimento fino al 31 dicembre (e non abbiamo motivo di dubitare che sia così), c'è un dovere che il Presidente del Consiglio ha prima di tutti gli altri: recarsi in Parlamento e confrontarsi sulle ragioni e le modalità".

L'esponente di Iv ha anche chiesto che "il Parlamento venga adeguatamente coinvolto in questa decisione. Non per compiacere i parlamentari, ma perché in una democrazia rappresentativa come la nostra è quella la sede in cui fornire queste informazioni".

La prosecuzione dello stato di emergenza, che per legge può durare 12 mesi prorogabili per una volta sola, dovrebbe avvenire con delibera secca di proroga in Consiglio dei ministri, spiegano da Palazzo Chigi. E l'idea cui si sta lavorando è una estensione di altri sei mesi, fino a fine anno.

Proprio la proroga dello stato di emergenza, stando a quanto si apprende da fonti del centrodestra, avrebbe dovuto essere l'oggetto dell'incontro convocato per ieri dal presidente del Consiglio con le opposizioni (prima che queste ultime chiedessero un rinvio alla prossima settimana). Lega e Fratelli d'Italia erano già pronti a esprimere la loro contrarietà a Conte.

"Sul fatto che si debba passare per il Parlamento non si deve neanche specificare", ha commentato Giorgia Meloni. "Per troppo tempo è stato consentito che Giuseppe Conte si muovesse indipendentemente dalle prerogative parlamentari - ha continuato la presidente di FdI -. Ad oggi, non mi pare che ci siano i presupposti per prorogare fino alla fine dell'anno lo stato d'emergenza, che ricordiamo è uno strumento del quale il governo dispone per fare un po' quello che vuole, accelerando dei passaggi che altrimenti avrebbero bisogno di maggiori mesi di tempo e contrappesi".

"Il premier Conte non può pensare di abusare di uno strumento straordinario come la dichiarazione dello stato di emergenza senza renderne preventivamente conto al Parlamento, che rappresenta i cittadini italiani", ha affermato la vice presidente della Camera, Mara Carfagna, di FI. "Se veramente il governo ha intenzione di assumere poteri eccezionali per altri cinque mesi, deve motivare questa decisione con una comunicazione alla Camera dei deputati, così da dare la possibilità ai gruppi parlamentari di esprimersi in proposito".

"Ogni previsione ora su una eventuale seconda ondata del virus o sulla proroga dello stato di emergenza sono solo inutili allarmismi", hanno commentato i deputati di 'Cambiamo con Toti', Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Alessandro Sorte e Giorgio Silli. "Gli italiani hanno già dimostrato di saper reagire con disciplina e intelligenza al Covid, il governo si preoccupi piuttosto di varare e in fretta i provvedimenti economici per il rilancio del Paese".

"Conte ha oggi anticipato alla stampa il prolungamento dello stato d'emergenza, con grave superficialità", ha lamentato, tra le fila della maggioranza, il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova. "Al punto in cui siamo, il tema andava discusso in Consiglio dei ministri, proposto al Parlamento ed eventualmente spiegato all'opinione pubblica in modo ufficiale. Le parole contano: così si genera solo allarme e confusione".