Attualità

IL DISSESTO DELL'IDI. La congregazione: noi siamo parte lesa

Luca Liverani venerdì 5 aprile 2013
Già un mese e mezzo prima dell’arresto di padre Franco Decaminada, Benedetto XVI aveva preso in mano il "caso Idi" commissariando la congregazione dei Concezionisti, proprietaria del polo ospedaliero, specializzato da sempre in dermatologia e oncologia. Il 18 febbraio infatti papa Ratzinger, avvalendosi dei poteri che spettano al Papa sulle congregazioni religiose, aveva nominato inviato papale, ovvero commissario, il cardinale Giuseppe Versaldi, presidente della prefettura degli Affari economici della Santa Sede. Nessun commento in Vaticano sulla svolta eclatante delle indagini. A parlare, però, sono i fatti. Ovvero quella decisione che il Papa non ha voluto rimandare, nonostante l’annuncio, l’11 febbraio, delle sue dimissioni. Obiettivo del commissariamento era il «risanamento economico» dell’ex centro di eccellenza, che secondo la Procura ha accumulato un deficit di 600 milioni. Versaldi si era subito attivato nominando il 22 febbraio scorso come suoi collaboratori il direttore generale dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, professor Giuseppe Profiti, e il vicegerente di Roma, monsignor Filippo Iannone. Già l’8 dicembre papa Ratzinger aveva espresso la sua vicinanza ai dipendenti Idi a San Pietro per l’Angelus.A commentare l’arresto invece sono i religiosi della Congregazione dei Figli dell’immacolata concezione che ribadiscono il loro ruolo di parte lesa nella vicenda. «Seppur addolorati per le contestazioni mosse a uno dei loro membri», i Concezionisti «confermano la decisione di costituirsi parte lesa nel procedimento». I religiosi si dichiarano «fiduciosi nel definitivo compimento delle indagini», affinché «con tutta evidenza possa risultare la spoliazione avvenuta a danno del patrimonio - economico e professionale - della Provincia italiana della Congregazione». Sull’arresto interviene il sindaco di Roma. «Una notizia molto preoccupante, ora ci auguriamo – dice Gianni Alemanno – che l’inchiesta non blocchi la situazione, ma permetta anzi di andare più rapidamente per risanare questa importante struttura e garantire i posti di lavoro». Per il governatore del Lazio Nicola Zingaretti tutto ciò «contribuirà a portare chiarezza in una vicenda che ha colpito non solo centinaia di lavoratori, ma un istituto di eccellenza del territorio».