Attualità

Famiglia. Il ministro Bonetti: congedi di dieci giorni per i neopapà

Alessia Guerrieri sabato 5 ottobre 2019

Il ministro per la Famiglia Elena Bonetti

Novità in arrivo in manovra sul versante famiglia. Che vuol dire aumento del congedo paternità portandolo ad almeno dieci giorni, ma anche bonus nascita e un assegno unico come contributo economico alle famiglie per ciascun figlio dalla nascita all'età adulta. Sono solo alcune delle misure su cui sta lavorando la ministra per le Pari opportunità e Famiglia, Elena Bonetti, da inserire nel collegato alla prossima manovra di bilancio. Il ministro non ha aggiunto altro perché, come spiega: «Stiamo lavorando e non
posso al momento dire altro», parlando con i giornalisti a Terrasini (Palermo), dove si tiene la scuola di formazione per i giovani
organizzata da Davide Faraone.

Nel dettaglio il ministro Bonetti ha parlato appunto di «un assegno unico come contributo economico alle famiglie per ciascun figlio dalla nascita all'età adulta, ridurre o rendere gratuita la retta per gli asili nido, sostegno ai territori per aumentare gli asili perché in alcune regioni sono al di sotto dell'8% di copertura, aumento del congedo di paternità portandolo ad almeno 10 giorni e bonus nascita». In più, il ministro ha risposto anche a domande su altri fronti, a partire dalla tematica dell'accoglienza e integrazione dei migranti e della tenuta del governo.

«Pensiamo al family act perché oggi le famiglie, nella loro diversità, nel nostro paese sono il nucleo primo di relazione sociale, di incontro delle diversità - spiega il ministro - La famiglia è per eccellenza il luogo della diversità, che si mette insieme e che si apre alla vita. Non è la chiusura intima». Quindi la famiglia è «il luogo dell'accoglienza e dell'incontro delle diversità di genere, generazionali, di esperienza che si apre a una dimensione più ampia - la ulteriore precisazioni - Perciò, porte aperte alle famiglie più che porti chiusi nel paese, se dovessi usare uno slogan». Poi sullo ius culturae Bonetti dice di essere d'accordo, anche se non è nel programma di governo e quindi «è una azione che deve maturare come input parlamentare. Io l'ho sostenuto e quindi se le altre forze di maggioranza dovessero riconoscerne il valore noi siamo in prima linea - assicura - Ma non può diventare misura di scontro e battaglia politica nella maggioranza, litighiamo su altro».

Poi riferendosi all'intervista rilasciata oggi dal premier Conte in cui dice di non sentirsi sereno con Matteo Renzi, il ministro replica: «Conte non è sereno? Io lo sono e anche molto. Ho chiaro qual è il programma del governo e l'impegno che mi sono presa nel gioco di squadra». E sul voto ai sedicenni dice: «Bene la misura se è accompagnata da percorsi di formazione e di incentivo all'assunzione di responsabilità alla cittadinanza».