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GIUSTIZIA. Italiani litigiosi, 5,6 milioni di cause pendenti Ma da oggi mediazione obbligatoria

lunedì 21 marzo 2011
L'alto tasso di litigiosità degli italiani (quarti in Europa, dopo Russia, Belgio e Lituania, con 4.768 contenziosi ogni 10mila abitanti) ha prodotto un arretrato di 5,6 milioni di cause civili al quale la mediazione civile obbligatoria metterà un freno. A partire da oggi - ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi - le "parti, anziché trovarsi davanti a un giudice per nove anni, possono con una stretta di mano chiudere la vertenza, grazie a un mediatore professionale, in 120 giorni". "Tempi certi, dunque, anziché fare la box nel ring di un processo" per 100 mesi. In ogni caso, se entro i quattro mesi prefissati la conciliazione non si trova, "i cittadini - assicura Alfano - possono sempre far ricorso al loro giudice naturale".Se fino a ieri la conciliazione era volontaria, da oggi sarà obbligatoria per una serie di ambiti (diritti reali, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, risarcimento danni per responsabilità colpa medica, diffamazione a mezzo stampa, contratti assicurativi, finanziari o bancari), mentre a partire dal 2012 l'obbligatorietà della mediazione scatterà anche per le liti condominiali e per i risarcimenti danni da circolazione stradale e da natanti. Gli organismi di conciliazione già operativi sono 630 ("non c"e una sola provincia d'Italia che veda scoperta la propria zona", ha detto Alfano invitando a consultare l'elenco sul sito internet www.giustizia.it).Obiettivo della conciliazione - contro la quale gli avvocati dell'Oua e molti organismi forensi sono i sciopero da martedì scorso - è, sottolinea il Guardasigilli, quello di ridurre il numero di cause che approdano ogni giorno in tribunale.  "L'immane numero di cause che arrivano ai tribunali determina l'arretrato da cui è oberata la giustizia italiana. Negli ultimi anni si è verificata capacita smaltimento del 96%, ma quel 4% in 25 anni ha determinato quei 6 milioni di cause pendenti. La mediazione - ha spiegato Alfano - servirà proprio a ridurre il numero di cause che entrano in tribunale. Se riusciamo a smaltire il numero di cause e a ridurre il numero di quelle che entrano si può arrivare a pareggiare il bilancio della giustizia".Alfano assicura di aver "ascoltato la voce degli avvocati", che avevano chiesto il rinvio di un anno dell'entrata in vigore delle nuove norme: "abbiamo rinviato l'obbligatorietà per quanto riguarda le liti di condominio e l'infortunistica stradale, che rappresentano il 60% del pacchetto iniziale. Penso - ha aggiunto - che sia stata data prova di ragionevolezza". Allo stesso tempo, però, Alfano auspica che gli avvocati "si rendano conto della grande opportunita". Non solo perché con la mediazione darà la possibilità di deflazionare il contenzioso civile, ma anche perché - sottolinea - "nessuno impedisce al cittadino di chiamare un avvocato e farsi assistere nella conciliazione".Le indennità dovute dalle parti all'organismo di conciliazione (da 105 a 9.240 euro per le cause con valore oltre i 5 mln di euro) sono regolate da una disciplina 'ad hoc' che  mette in corrispondenza valore della lite e costo della procedura: resta salvo il principio del gratuito patrocinio, vi è un beneficio fiscale con credito di imposta fino a 500 euro in caso di conciliazione e di 250 euro anche in caso di mancato accordo, e un'esenzione della tassa di registro per le controversie fino a concorrenza di un valore di 50mila euro.