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Comunali. Sicilia, 5 comuni su 7 al ballottaggio. M5s frena, Lega cresce ma non sfonda

Redazione romana lunedì 29 aprile 2019

Foto Ansa

Sono solo due i Comuni, sui sette in cui si è votato col maggioritario nelle elezioni comunali in Sicilia, che hanno visto un risultato al primo turno: Bagheria (Pa) e Acicastello (Ct), dove hanno vinto i candidati appoggiati da liste civiche. Negli altri cinque si andrà al ballottaggio. I dati parziali ancora indicano una battuta d'arresto del M5s mentre ottiene un buon risultato la Lega che però non sfonda. Matteo Salvini ringrazia i siciliani che «si sono regalati un'emozione, una voglia di cambiamento», mentre Luigi Di Maio sostiene che «la Lega in Sicilia è stata battuta dal M5s ovunque» e il Movimento «è solido». Il Pd parla di «tracollo amministrativo del M5s, pesantemente sconfitto lì dove ha governato»

Vittoria al primo turno solo a Bagheria e Aci Castello, mentre negli altri cinque comuni al voto in Sicilia col maggioritario si andrà ai ballottaggi. Si è attestata al 58,42 per cento l'affluenza in 34 comuni siciliani: si sono recati alle urne 254.687 elettori. La Lega di Salvini cresce nell'Isola anche se non sfonda: va comunque al ballottaggio a Gela e Mazara del Vallo.


A Bagheria supera la soglia del 40%, utile per essere eletto al primo turno, Filippo Tripoli (46%) sostenuto dal centrosinistra e da un pezzo di centrodestra; segue, ma a distanza, Gino Di Stefano (32%), candidato del centrodestra e della Lega che aveva riempito piazza Matrice di sostenitori del Capitano, mentre crolla il M5s che ha amministrato il comune negli ultimi cinque anni: Romina Aiello si ferma intorno al 10%.

A Caltanissetta, unico capoluogo di provincia al voto, andranno al ballottaggio Michele Giarratana (37% circa), appoggiato dal centrodestra, e Roberto Gambino (20%) del M5s; Oscar Aiello della Lega è quarto, dietro a Salvatore Messana del centrosinistra.

A Gela sarà sfida al secondo turno tra Lucio Greco (37%) e Giuseppe Spata (31%): il primo è sostenuto dall'alleanza tra il pezzo di Fi vicino a Gianfranco Miccichè e il Pd, il secondo è il candidato della Lega, appoggiato dal centrodestra e dai dissidenti di Fi; male il M5s, che aveva stravinto cinque anni fa, con il candidato Simone Morgana che si ferma al 14% (quarto).

A Castelvetrano, comune sciolto per mafia due anni fa, si sfideranno al ballottaggio Calogero Martire (29%) del centrodestra (senza Lega e FdI) e Enzo Alfano (28%) del M5s; si ferma attorno al 17% invece Pasquale Calamia, unico candidato col simbolo del Pd per il quale si è speso il segretario Nicola Zingaretti che aveva tenuto un comizio in piazza alla vigilia della Liberazione.

A Mazara del Vallo, se la vedranno al secondo turno Salvatore Quinci (33%) sostenuto da liste civiche e Giorgio Randazzo (21,1%), il candidato della Lega.

A Monreale il duello al ballottaggio sarà tra Alberto Arcidiacono (24%), autonomisti e Diventeràbellissima, e l'uscente Pietro Capizzi (23%), appoggiato da una parte del Pd e da pezzi del centrodestra.

Ad Aci Castello eletto al primo turno Carmelo Scadurra, sostenuto da Pd e da alcune liste civiche. Con il 53,74% ha avuto la meglio sul candidato del centrodestra Ignazia Carbone, fermatasi al 30,88%, e del Movimento 5 stelle Antonio Bonaccorso, con il 15,38%.

A Motta Sant'Anastasia confermato l'uscente Anastasio Carrà, della Lega ma alla guida di una lista civica con il 44,12%. Battuto il diretto concorrente Danilo Festa, al 38%, del centrosinistra.

Affluenza in calo L'affluenza nei 34 comuni siciliani si è fermata al 58,42%. Alle urne sono andati a votare 254.687 elettori. Provincia di Messina sopra la media con il 68,34%, ultima quella di Agrigento con il 44,43%. Il più virtuoso Brolo, nel Messinese, col 78,12%. Maglia nera a Santa Elisabetta, nell'Agrigentino, con il 34,12%. Nell'unico comune capoluogo, Caltanissetta, l'affluenza è stata del 56,70% (ma era stata il 64,86 nelle precedenti elezioni). A Gela 58,40% (era stato il 68,60%). A Castelvetrano, nel Trapanese, ha votato il 55,28% (dal 75,29%). A Mazara del Vallo il 65,02% (72,74%). A Bagheria, nel Palermitano, il 58,47% (63,85%); a Monreale il 59,16% (68,59%).

«Le elezioni amministrative in Sicilia hanno ancora una volta dimostrato la solidità del M5S. Quando si gioca ad armi pari e anche gli altri corrono con una sola lista - dice il capo politico del M5s Luigi Di Maio - mostriamo tutta la nostra solidità, ma la grande soddisfazione è essere arrivati al ballottaggio nell'unico capoluogo di provincia che va al voto: Caltanissetta. Senza contare anche il ballottaggio nel comune di Matteo Messina Denaro, Castelvetrano, a dimostrazione dei nostri anticorpi e della coerenza sempre mostrata sulla legalità e la lotta alla mafia. Il cambiamento continua».

«Tracollo amministrativo M5s in due comuni simbolo, Bagheria e Gela. Dove hanno governato, vengono pesantemente allontanati dalle amministrazioni», dichiara Carmelo Miceli, deputato Pd e segretario dem di Palermo. «Per le ultime elezioni regionali il leader M5s venne in Sicilia a parlare proprio di Modello Bagheria - ricorda - e quell'amministrazione è finita seppellita da malgoverno, scandali, inchieste, abuso edilizi. La traversata a nuoto dello Stretto di Beppe Grillo è ormai lontana. La Sicilia è stata la regione più importante in termini elettorali per M5s, ora ne decreta il fallimento al governo».