Attualità

Buone pratiche. Corsi di formazione e lavori sociali: così si fa integrazione

Nello Scavo venerdì 3 gennaio 2014
Da Pavia a Trapani a Vizzini, le iniziative per i rifugiati si stanno moltiplicano. Nella città lombarda la Curia ha promosso la partecipazione ai progetti Sprar individuando alcune strutture dove potranno essere accolti, per piccoli flussi, i migranti che, in futuro, dovessero giungere nuovamente a Pavia e in provincia. Il progetto prevede che possano essere accolti quattro uomini alla cascina Contigliara, tre donne a “Villa Ticinum”, altre due persone in un appartamento della cooperativa sociale San Michele. È previsto un periodo di inserimento dei migranti, variabile tra 6 mesi e 1 anno; nei casi in cui ci saranno le condizioni, si favorirà il ritorno delle persone nella loro patria d’origine.Nel trapanese è stata messa a punto l’estate scorsa un’idea originale. Si chiama “spiagge a colori” ed è stato avviato a Castelvetrano. Immigrati provenienti in maggioranza da Pakistan e Nigeria, grazie alla cooperativa Insieme, sono stati impiegati per tre ore al giorno nella pulizia di spiagge e di vari siti del territorio. Fin dai primi giorni villeggianti e istituzioni hanno potuto notare un miglioramento della condizione del litorale che ha consentito agli immigrati di farsi conoscere e avviare un percorso di integrazione. Tutti gli immigrati coinvolti nell’iniziativa erano sbarcati a Lampedusa. Il comune di Castelvetrano sta accogliendo più di 150 persone, molte delle quali collaborano alle attività della “Locanda di Selinunte”, un luogo di accoglienza e di progettazione, di condivisione e di costruzione di un turismo responsabile e fruibile, più rispettoso dell’ambiente. Anche a Vizzini e a Licodia Eubea (nel Catanese) sono presenti dei centri Sprar. In queste strutture di secondo livello (rispetto al Cara, che si occupa essenzialmente dell’accoglienza e dell’iter burocratico), vengono realizzati numerosi corsi di formazione, di alfabetizzazione e periodi di tirocinio in aziende private così come nelle pubbliche amministrazioni (ad esempio nel verde pubblico). Un modello che ha dimostrato di funzionare, riducendo l’impatto sul territorio, razionalizzando i costi e offrendo prospettive concrete agli immigrati.