Attualità

L'analisi. Migranti e rimpatri, chi gioca con i numeri (e altri maquillage)

Nello Scavo martedì 18 dicembre 2018

«Spiace che l’opposizione e qualche giornalista fazioso e disinformato falsifichino perfino i numeri e la realtà». Lo dice Matteo Salvini riferendosi, senza citarlo, al nostro servizio di domenica nel quale abbiamo ripreso il grafico sui rimpatri elaborati dall’Istituto di politica internazionale (Ispi) basati su dati ufficiali, e da tutti reperibili, forniti proprio dal Viminale. Più che noi, Salvini smentisce il suo ministero.

Ma dove sta il maquillage? I ricercatori hanno confrontato l’andamento giugno-novembre 2018 (governo Conte), con l’analogo periodo dell’anno precedente (governo Gentiloni). E il risultato, appunto, è quello che neanche il vicepremier può negare: -20% dei rimpatri (463 al mese contro i 577 dell’anno prima).

Come fa allora il ministro (e il suo iperattivo ufficio stampa) a sostenere il contrario? Con un gioco di prestigio statistico viene diramata una nota che così recita: «I rimpatri forzati aumentano. Dal primo gennaio al 31 maggio 2018 sono stati 2.833, mentre dal primo giugno al 9 dicembre 2018 sono saliti a 3.626».

Anziché attenersi a periodi analoghi, il leader della Lega arbitrariamente propone un confronto gennaio-maggio 2018 che né noi né Ispi abbiamo mai citato e durante il quale, peraltro, il governo precedente (a cui Avvenire anche in tema di migranti non ha mai fatto sconti) svolgeva da solo le attività ordinarie in vista delle nuove elezioni. Sarebbe come mettere a paragone la velocità di un’auto che procede in quinta con un’altra parcheggiata in folle.

Una cosa, però, la nota di Salvini non menziona. Sempre secondo i ricercatori dell’Ispi, per effetto del decreto sicurezza e a causa del mancato rinnovo della protezione umanitaria, in poche settimane avremo almeno 130mila nuovi irregolari. Si sommeranno ai 530mila stimati da vari studi, come quello condotto annualmente dall’Ismu.

Vuol dire un totale di oltre 670mila migranti irregolari a cui si dovranno poi aggiungere quanti continueranno a sbarcare (23.126 nel 2018, secondo il dato del Viminale aggiornato a ieri) e coloro che entrano nel nostro Paese attraverso la rotta balcanica o con regolare visto turistico (specie da Oriente e America del Sud) e vi rimangono anche dopo la scadenza del permesso. Solo il 24 gennaio scorso il capo della Lega assicurava: «Datemi due settimane di ministero dell’Interno e ne espello 100 al giorno». A oggi, la media quotidiana dei rimpatri è di 20. Chissà se anche di questo avrà colpa «qualche giornalista fazioso e disinformato».