Attualità

Lo studio. Che fine fanno gli elettrodomestici? Il 40% scompare prima dello smaltimento

Fulvio Fulvi lunedì 14 ottobre 2019

Un frigorifero abbandonato in una discarica abusiva

In Italia scompare quasi il 40% dei grandi elettrodomestici: alla fine della loro vita nelle case, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici, e congelatori detti anche "i grandi bianchi", non arrivano agli impianti di smaltimento autorizzati scomparendo in discariche abusive, in altre abitazioni private, in depositi o nei mercatini dell'usato. Lo rivela un'indagine, presentata ieri a Roma, realizzata da Altroconsumo in collaborazione con Ecodom (il Consorzio per il recupero e il riciclaggio degli elettrodomestici) su oltre 200 Raee (Rifiuti da apparecchiatura elettriche ed elettroniche) dismessi dagli italiani e monitorati con dispositivi satellitari.

Il peso degli elettrodomestici abbandonati arriva a circa 44mila tonnellate. Su 205 "pezzi", solo 107, (il 61% del totale) sono effettivamente approdati in impianti autorizzati, in grado di garantire cioè un trattamento corretto dal punto di vista ambientale. Gli altri 67 (pari al 39%) sono stati sottratti alla filiera "ufficiale" finendo nei flussi paralleli. All'indagine hanno partecipato volontari di tutte le regioni. Dai dati emersi è possibile stimare che, per quanto riguarda i Raee dei raggruppamenti R1 e R2, se almeno le 44mila tonnellate che scompaiono "fossero inserite nelle statistiche ufficiali permetterebbero al nostro Paese di raggiungere già oggi un tasso di raccolta pari al 47%; un po' più vicino al target del 65% fissato dall'Europa". Nel 2018, secondo il Centro di coordinamento Raee, i Sistemi collettivi presenti in Italia
hanno raccolto "oltre 310mila tonnellate, pari al 42,8% della media
in peso delle nuove apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato negli ultimi tre anni".

L'auspicio del presidente di Ecodom, Maurizio Bernardi, è "che questa ricerca possa dare ai decisori istituzionali indicazioni chiare sulle misure legislative da adottare per far emergere i flussi sommersi, che oggi tengono l'Italia lontana dagli obiettivi di raccolta Ue". Secondo Ivo Tarantino, responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo "l'indagine dimostra che la filiera ha ancora vaste e preoccupanti sacche di illegalità. Urge un intervento coordinato delle istituzioni".
dell'ordine".