Attualità

LA VISITA AD ASSISI. Carlo Conti: San Francesco insegna a essere più semplice

Carlo Conti venerdì 4 ottobre 2013
Francesco che incontra Francesco: per me è un momento unico. Mi dispiace di non poter essere oggi ad Assisi per vivere direttamente l’evento, ma ne seguirò ogni immagine possibile in tv. Fin dal nome questo Papa ha voluto indicare una sferzata, un cambio di rotta: è un momento nuovo, fantastico, per credenti e non. Io sono l’ultima persona che può esprimere un giudizio sul Santo Padre, ma posso solo raccontare l’emozione fortissima che sto vivendo da cattolico. Personalmente sono legatissimo a san Francesco, ma anche a santa Chiara. A loro infatti è intitolata la parrocchia di Montughi, a Firenze, dove sono cresciuto con i cappuccini, dove ho fatto la prima Comunione e la Cresima. E il mio legame con Assisi è divenuto ancora più stretto, da quando anni fa i padri francescani mi contattarono per condurre le serate di raccolta fondi su Raiuno, dal titolo Con il cuore, per le loro missioni nel mondo che sono una garanzia. Francesco ci insegna l’umiltà, ad essere uomini più semplici, di grande umanità. Nel mondo di oggi, il ritorno a questi valori può essere una grande forza, per tutti, non solo per i cristiani. Dobbiamo tornare a rimettere al centro della nostra vita l’uomo e Dio. Io sono affascinato da papa Francesco, ma anche dalla figura di Benedetto XVI, il cui gesto di rinuncia merita ammirazione. Da cattolico, credo in un disegno dello Spirito Santo: nulla è casuale, e oggi capiamo tutto. Un desiderio profondo? Quello di assistere alla Messa del Papa a Santa Marta. Presto comunque andrò ad Assisi: ora che sto per diventare papà, ci vuole una preghiera in più.(testo raccolto da Angela Calvini)