Attualità

Il dibattito. Cannabis legale: riparte l'offensiva

martedì 7 gennaio 2014
"Danni enormi al cervello, particolarmente a quello in formazione". La legalizzazione della cannabis è uno di quegli argomenti che torna ciclicamente alla ribalta del mondo politico. Spesso senza che ci sia una reale cognizione di causa su quali possano essere le conseguenze. Giovanni Serpelloni, capo del dipartimento delle Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio ha spiegato che dal punto di vista "tecnico e scientifico" si tratta di una scelta non razionale. "E' ampiamento dimostrato che a fronte di una diminuizione della disapprovazione sociale c'è contemporaneamente un aumento del consumo delle sostanze nocive, compreso tabacco e alcol. In caso di legalizzazione aumenterebbe dunque l'uso, in particolare tra i giovani. Un settore che fa molto gola alle grandi compagnie del tabacco". Il punto secondo Serbelloni è che mentre in natura il principio attivo della cannabis è molto basso l'"erba" oggi in commercio è prodotta con modifiche genetiche, tecniche e coltivazioni particolari che la rendono molto più dannosa. La possibilità di una legalizzazione della coltivazione per uso personale e la piccola cessione della marijuana è stata prospettata ieri dall'assessore leghista lombardo all'Agricoltura Gianni Fava e rilanciata oggi da un disegno di legge presentato dal senatore del Pd Luigi Manconi. Il tweet che ha aperto il dibattito recitava così: "Credo valga la pena cominciare a parlarne seriamente. Il proibizionismo ha fallito". Subito dopo, sempre su Twitter, Fava ha precisato che la sua era un'opinione personale e non di partito. Giallo sul presunto via libera da parte del presidente della Regione Lombardia, nonché ex segretario della Lega, Roberto Maroni, che sul proprio profilo aveva ritwittato la frase di Fava. Salvo poi rettificare: "Un mio collaboratore ha per errore ritwittato Fava su antiproibizionismo. Giusto discutere di tutto, ma non condivido questa apertura" ha chiarito Maroni. L'apertura di Fava, che ha sollevato molti maldipancia in casa leghista, è stata subito raccolta da Manconi. Plauso anche da Nichi Vendola che ha definito la legge Fini-Giovanardi come "una legge sbagliata, feroce e inefficace".