Attualità

Qui Calabria. La compattezza premia il centrodestra: vittoria (annunciata) di Occhiuto

Vincenzo R. Spagnolo lunedì 4 ottobre 2021

Roberto Occhiuto

Arriva dalla Punta dello Stivale una delle poche, per ora, notizie positive per la coalizione di centrodestra in questa tornata elettorale. Con percentuali da definire, con lo scrutinio ancora in corso, il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Roberto Occhiuto, parlamentare di Forza Italia, si avvia a vincere la competizione contro gli altri tre avversari: la neurologa Amalia Bruni (Pd-M5s, Verdi e altre liste); il sindaco uscente di Napoli ed ex pm Luigi de Magistris, che ha corso in proprio, sostenuto da diverse liste (compresa quella di Mimmo Lucano, ex primo cittadino di Riace condannato nei giorni scorsi a 13 anni e mezzo per peculato e altri reati); e l'ex governatore Mario Oliverio, sostenuto da due liste progressiste.

La competizione sarà serrata per conquistare i 30 seggi del Consiglio regionale: 20 toccheranno alla coalizione vincente; uno al miglior perdente fra i candidati presidenti; i restanti 9 saranno suddivisi fra gli esponenti più votati delle coalizioni che riusciranno a superare la soglia di sbarramento dell'8%.

Decisiva la compattezza della coalizione

Una vittoria che molti commentatori definivano come "annunciata" già durante la campagna elettorale, motivandola con la compattezza del fronte di centrodestra (Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, più altre sigle) rispetto a quello del centrosinistra. Pd e M5s hanno infatti tardato ad accordarsi su un candidato comune, individuandolo infine nella scienziata lametina Bruni. Ma hanno poi dovuto fare i conti con altre due candidature che attingevano al medesimo bacino elettorale di riferimento: dai delusi da Pd e M5s, ai quali si è rivolto soprattutto de Magistris a una seppur minima quota di elettori di sinistra, convinti invece da Oliverio. La legge elettorale calabrese, com'è noto, non prevede ballottaggi: vince le elezioni il leader della coalizione che conquista un voto in più degli altri. Con tali regole, è evidente come l'unità di una coalizione sia diventato un fattore decisivo.

I voti

Roberto Occhiuto quindi vince con ampio margine ottenendo il 54,46% delle preferenze. Amalia Bruni, centrosinistra, si ferma al 27,68% mentre Lugi De Magistris, sindaco uscente di Napoli candidato in Calabria con una lista civica, si deve accontentare del 16,17%. L'altro Mario Oliverrio si ferma all'1,70%.

"Cambieremo la Calabria, a partire dalla Sanità"

Dopo la diffusione dei primi dati, Occhiuto si è recato nella sede del proprio comitato elettorale a Gizzeria Lido, nel Catanzarese, insieme al coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani. Subito sono arrivati complimenti e congratulazioni dei big forzisti, a iniziare dalla ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini, legata da profonda stima al candidato, e dai leader del centrodestra. "Dedico questa vittoria ai miei figli Angelica e Marco, ma soprattutto a Jole Santelli che ci guarda da lassu ed a cui va il mio affettuoso saluto", ha detto il presidente in pectore, riferendosi alla governatrice sua collega di partito, deceduta un anno fa dopo una lunga malattia. "Sono felice di esser stato eletto presidente. Abbiamo vinto e vinto bene - argomenta ancora Occhiuto . E vinceremo ancora da domani, affrontando e risolvendo i problemi che attanagliano la Calabria: i calabresi non possono curarsi in questa terra, voglio occuparmi subito della sanità (in profondo rosso e commissariata da anni, ndr). Non è accettabile che si spenda un miliardo di euro l'anno per l'assistenza sanitaria dei calabresi fuori dalla regione".

"La 'ndrangheta ci fa schifo, il governo ci aiuti a debellarla"

Secondo Occhiuto, "la Calabria ha molti problemi, a cominciare dalla 'ndrangheta, che ci fa schifo e alla quale non permetteremo di sporcare il governo del centrodestra. Al governo nazionale chiedo di aiutarci, soprattutto per debellare questo cancro che avvolge la nostra terra". Poi il futuro governatore elenca altre urgenze del territorio, a partire dalla crisi idrica (denunciata nei giorni scorsi anche da un reportage di Avvenire): "In alcune abitazioni non c'è acqua; c'è un problema di rifiuti. Abbiamo stavolta le risorse del Pnrr per risolvere i problemi e fare grandi iniziative che facciano di questa terra una regione straordinaria". Cinquantaduenne, laureato in economia e parlamentare di Forza Italia da diverse legislature, Occhiuto proverà pure a contrastare il fenomeno dell'emigrazione (ogni anno oltre 20mila giovani lasciano la regione per trovare lavoro fuori): "Sono nato in Calabria, sono stato giovane anche io, e mi ha regalato tante opportunità. Sono impegnato a fare in modo che la Calabria diventi una regione piena di opportunità e i giovani possano decidere liberamente se rimanere o andare fuori".

Il partito dell'astensione

Nella Regione col Pil più basso d'Italia e d'Europa e con i tassi di disoccupazione più alti, anche stavolta molti cittadini non sono riusciti a vincere l'indifferenza per la politica, scegliendo di non andare a votare. Il dato sull'affluenza rivelato dal Viminale tocca appena il 44,36%, dato sovrapponibile a quello delle ultime consultazioni (44,33%).

Sette sindaci già eletti

Sono sette i comuni della Calabria al voto che (superando il quorum del 40% degli aventi diritto recatisi alle urne) hanno un sindaco praticamente eletto. Il più importante è Melito Porto Salvo, nel reggino, dove c'era una sola lista guidata da Salvatore Orlando. Poi c'è il comune di area grecanica Roghudi, che conferma l'uscente Pierpaolo Zavettieri, candidato anche al Consiglio regionale. Seguono, nel Catanzarese, Luigi Aloisio a San Sostene; Amedeo Mormile a Soveria Simeri; Alessandro Falco a Cicala; Antonio Muraca a Serrastretta. E, nel Cosentino, Lucio di Gioia a Cerisano e Antonio Cersosimo a San Lorenzo Bellizzi. In altri 4 comuni, di cui non si conoscono ancora i dati, c'è un solo candidato sindaco: Camini e Melicuccà, nel Reggino, e Pietrafitta e Lago nel Cosentino.