Attualità

LUMBARD E GIUSTIZIA. Interrogata la segretaria di Bossi Il figlio Renzo: mai preso soldi

mercoledì 4 aprile 2012
Terminata la riunione della segreteria politica della Lega Nord nella sede federale di via Bellerio. I dirigenti del Carroccio hanno analizzato la situazione all'indomani delle perquisizioni legate all'inchiesta che accusa di appropriazione indebita e truffa aggravata allo Stato il tesoriere dimissionario Francesco Belsito.I partecipanti alla riunione, a partire da Roberto Maroni, hanno lasciato la sede direttamente in auto senza rilasciare dichiarazioni. Umberto Bossi si era allontanato già un'ora e mezzo fa.SEGRETARIA BOSSI SENTITA DAI PMÈ stata sentita in procura a Milano per oltre due ore dai magistrati di Napoli, Daniela Cantamessa, una delle segretarie di Bossi, convocata come testimone nell'ambito dell'inchiesta dei pm John Henry Woodcock, Vincenzo Piscitelli e Francesco Curcio nella quale il tesoriere della Lega Francesco Belsito è indagato con altre persone per riciclaggio. Daniela Cantamessa ha detto di aver risposto alle domande e, circondata dal cronisti, ha spiegato che l'audizione "è stata nella norma e per nulla faticosa".RENZO BOSSI: MAI PRESO SOLDI DELLA LEGAArrivando nell'aula del Consiglio Regionale, ai cui lavori ha preso parte sia ieri sia oggi, Renzo Bossi ha voluto fare delle dichiarazioni sull'inchiesta giudiziaria che accusa l'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito anche di foraggiare a spese del partito la famiglia del leader. "Come tutti i miei colleghi - ha detto - do una percentuale al movimento e come tutte le persone mi pago le spese della macchina e vivo in affitto". Bossi Jr ha comunque concluso dicendo di avere "fiducia nella giustizia, perché so che di soldi non ne ho presi dalla Lega e quindi a ogni domanda verrà data la giusta risposta".GDF IN UFFICIO DI BELSITO ALLA CAMERALa Guardia di Finanza è stata a Palazzo Marini, in via Poli, nella struttura della Camera dei deputati dove sono gli uffici della Lega Nord e dove c'è la stanza dell'ex tesoriere Francesco Belsito. Una quindicina di uomini, tutti in borghese, sono entrati nell'ufficio dell'ex amministratore delle finanze del Carroccio per sequestrare i documenti contenuti in una cassaforte.