Attualità

La proposta. Bonus, Ncd insiste: tetti in base ai figli

Francesco Riccardi martedì 13 maggio 2014
Sono sicuri di farcela e oggi, dopo le ultime verifiche sulle coperture, presenteranno il loro piano per allargare la platea dei beneficiari del bonus fiscale da 80 euro. Obiettivo: tutelare anche i lavoratori a partita Iva e soprattutto differenziare il trattamento a seconda dei carichi familiari dei lavoratori, innalzando opportunamente i tetti previsti finora. Deputati e senatori del Nuovo Centrodestra cercheranno insomma di bissare il risultato ottenuto al Senato sul Decreto Lavoro, dove sono riusciti a "imporre" al resto della maggioranza e al governo emendamenti significativi.«Dobbiamo partire dall’assunto che non è la stessa cosa ricevere il bonus per un single o per una famiglia. E che, all’interno stesso delle famiglie con figli, i nuclei monoreddito risultano penalizzati – sostiene la senatrice Federica Chiavaroli, che sta mettendo a punto gli emendamenti da presentare in Commissione Finanze entro il 27 maggio –. Attualmente il bonus è riservato ai lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 1.500 euro netti al mese, cioè meno di 25mila euro lordi l’anno. La nostra idea, che presenteremo domani (oggi per chi legge, ndr) è quella di elevare il tetto a 1.600-1.700 euro per chi ha un figlio a carico, 1.700-1.800 euro con due figli a carico e tra 1.800 e 2.000 euro netti per chi ha tre o più figli a carico. Stiamo verificando ancora in queste ore l’impatto economico e le compatibilità, ma le coperture sono possibili». L’impegno aggiuntivo, secondo i primi calcoli effettuati dal Ncd si aggirerebbe sui 120 milioni (poco più dell’1% del totale), ma c’è chi pensa che in realtà l’operazione potrebbe essere ben più onerosa. E lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, non ha nascosto nei giorni scorsi le perplessità: «Stiamo valutando tutte le richieste nell’ambito del dibattito parlamentare, ma poiché vogliamo conservare la coerenza delle misure – ha puntualizzato il ministro – ricordo che l’obiettivo è di ridurre il cuneo fiscale per famiglie e imprese». E dopo lo scontro, che ancora brucia, tra i tecnici del Senato e il premier sulla copertura dell’attuale versione del dl, non sarà facile far passare un ulteriore allargamento della platea dei beneficiari e ovviamente dei costi per l’erario.«Noi però andiamo avanti e siamo certi di trovare le coperture necessarie – ribadisce la senatrice Chiavaroli –. Lo dobbiamo alle famiglie e lo dobbiamo a quei lavoratori autonomi che ogni giorno subiscono gli effetti della crisi e ciò nonostante continuano a portare sviluppo. Stiamo studiando tutte le pieghe del lavoro di revisione della spesa approntato dal commissario Cottarelli: c’è spazio per ulteriori tagli e risparmi da utilizzare per finanziare l’aumento dei soggetti beneficiari degli sgravi». La senatrice non vuole (o non può) sbilanciarsi ulteriormente sulle poste eventualmente da utilizzare, ma assicura che «ci sono ancora parecchi privilegi che possono essere eliminati per utilizzare risorse a favore delle famiglie. È una questione di scelte politiche».