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DALL'ITALIA. Bertolaso andrà ad Haiti Il premier: «Manca coordinamento»

martedì 19 gennaio 2010
Il premier ha chiesto al Sottosegretario Guido Bertolaso di recarsi ad Haiti «per verificare con le autorità locali, i rappresentanti delle organizzazioni internazionali e degli altri Paesi coinvolti nella organizzazione dei soccorsi, tutte le iniziative che il Governo Italiano potrebbe adottare per fornire ulteriori contributi alla soluzione del dramma che ha colpito la popolazione dell'Isola - si legge in una nota - e per garantire la necessaria efficacia alle diverse iniziative di assistenza da parte dell'Italia, coordinando l'azione di quanti intendono prestare soccorso alle popolazioni di Haiti».Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha spiegato che «la situazione è drammatica» e ha puntato il dito contro l'organizzazione delle operazioni di soccorso e di aiuto: «Ci dovrebbe essere una autorità che coordina tutto - ha detto il Cavaliere -, ma finora questo non è accaduto». Una sottolineatura che si sposa con le critiche avanzate nelle ultime ore anche dalla Francia e dal Brasile, che non hanno apprezzato l'organizzazione messa in piedi dagli Usa, accusati sostanzialmente di voler essere in prima fila nelle operazioni. Anche l'Osservatore Romano rileva che «l'ingente sforzo umanitario internazionale» non riesca «a tradursi in interventi efficaci». «Ci stiamo sentendo un po' tutti a livello internazionale per un coordinamento - ha aggiunto Berlusconi -, ma la situazione è veramente drammatica». Intanto è pronta a partire dal porto di La Spezia la portaerei «Cavour» diretta ad Haiti e nell’ambito di una missione Ue affidata alla Gendarmeria europea. Dovrebbe salpare attorno alle 20. La «Cavour» giungerà nell'area di operazioni dopo una sosta tecnico-operativa in Brasile dove imbarcherà personale medico militare brasiliano. Gli italiani dispersi. Sono cinque gli italiani che ancora mancano all'appello ad Haiti; per due di loro la preoccupazione che non siano sopravvissuti al sisma è particolarmente forte. In questo caso si aggiungerebbero alle due vittime italiane già accertate: Guido Galli e Gigliola Martino. È la Farnesina a fare il punto della situazione, spiegando che due delle cinque segnalazioni sono «così indeterminate da far sperare che riguardino persone non effettivamente presenti ad Haiti». A una settimana dal sisma sotto le macerie c'è ancora vita: lo dimostra la studentessa estratta viva dall'università di Port-au-Prince, individuata dalle squadre di soccorso grazie agli sms che è riuscita ad inviare e che hanno fatto il giro del web. «C'è ancora speranza, le ricerche continuano» ha detto la portavoce dell'ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari Elysabeth Byrs. Sono 90, sempre secondo l'Onu, le persone finora estratte vive dalle macerie dalle squadre di soccorso internazionale, ma anche la popolazione locale ha salvato molte vite.