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STRATEGIE ELETTORALI. Bersani punta sulla sinistra «Casini? No, scelgo Vendola»

Angelo Picariello martedì 28 agosto 2012
«Provate a chiedermi chi sceglierei tra Vendola e Casini. Mi tengo Vendola». Pierluigi Bersani, arrivando alla Festa democratica di Reggio Emilia ha il titolo in testa e lo detta ai i giornalisti senza neanche che gli facciano la domanda. Poi spiega meglio: «L’alleanza la facciamo con i partiti del centrosinistra che ci stanno e Casini non è di centrosinistra. Dopo di che diciamo che questo centrosinistra dev’essere aperto ad una proposta di legislatura con forze moderate e forze di centro, ma anche forze che vengono dalla società civile». Nel frattempo, però, «ciascuno organizza il suo campo, io organizzo il mio e Casini organizzerà il suo», chiude la contesa. «Bersani prende a schiaffi in faccia Casini e l’Udc si mette in ginocchio davanti al Pd, a cominciare dalla Sicilia. Una fine ingloriosa», attacca, per il Pdl, Maurizio Gasparri.Resta invece nel pieno la contesa con Beppe Grillo. Il segretario del Pd non cambia idea. Qualcuno aveva storto il naso, anche nel suo partito, per i toni del botta e risposta col comico genovese. Alla festa di Reggio Emilia gli aveva dato del «fascista». «Venga qui», aveva aggiunto. E si era beccato, in replica l’epiteto di «fallito» e «amico dei piduisti». Ma Bersani non si ferma: «Toni del genere non vanno mai usati. Vuoi seppellirmi vivo, vienimelo a dire e vediamo se me lo dici», è la sua sfida a Grillo, in serata, da Reggio. E avverte: «Attenzione a far circolare, anche attraverso la Rete, linguaggi che non vanno bene in una democrazia».«Non insulto nessuno - era già tornato sull’argomento, il segretario del Pd, in mattinata - né tantomeno voglio iscrivere qualcuno al partito nazionale fascista che, per fortuna, non c’è più. Ho solo detto, e intendo ripetere, che frasi del tipo: "siete dei cadaveri ambulanti, vi seppelliremo vivi" e così via, sono di un linguaggio fascista». Ma aveva negato di aver voluto condannare, in tal modo, anche Internet: «Intendo approfittare anch’io della sacrosanta libertà della Rete. È vero o no? - chiedeva però Bersani, riferendosi ai toni "fascisti" - Si rifletta e si risponda senza deformare quel che ho detto. E a chi consiglia di lasciar correre per opportunità (o per opportunismo), rispondo che essere riformisti significa anche piantare qualche chiodo».Parole destinate più che altro al suo stesso partito. «Noi siamo fiduciosi  in noi stessi - dice poi, in serata, attorniato dai militanti - e non abbiamo alcun timore di Grillo, siamo più forti di quel che si pensi e non ci impressioniamo. Abbiamo di fronte una campagna elettorale - conclude Bersani - che sarà aspra, bisogna tenerla su toni civili».