Attualità

Procura di Milano. Caso Ruby, aperta terza inchiesta

giovedì 23 gennaio 2014

​Nuovi guai giudiziari per Silvio Berlusconi, da oggi indagato per corruzione in atti giudiziari. È quanto emerge dalla Procura di Milano che, dopo il processo Ruby 1 e Ruby 2, si prepara al terzo filone d'indagine. A darne notizia è il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati che, con uno stringato comunicato rende noto l'iscrizione dell'ex premier e dei suoi legali Niccolò Ghedini e Piero Longo. In tutto, secondo quanto emerge, sono 45 le persone iscritte nel registro degli indagati. Coinvolte anche Ruby e alcune delle ragazze che hanno partecipato alle serate ad Arcore. Le giovani sono state iscritte nel registro degli indagati perché, come ha indicato il Tribunale, sarebbero state corrotte del'ex premier Silvio Berlusconi per testimoniare a suo favore nei processo."Si è proceduto alla dovuta iscrizione nel registro notizie di reato" ha spiegato Bruti Liberati. L'inchiesta è stata assegnata al procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno e al pm Luca Gaglio.

Secondo quanto indicato dalla quinta sezione penale del Tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza, Silvio Berlusconi è "gravemente" indiziato del reato di "corruzione in atti giudiziari" per aver pagato il silenzio non solo delle ragazze chiamate a testimoniare sulle serate ad Arcore, ma anche e soprattutto di Ruby alla quale - questa è l'ipotesi - avrebbe promesso "un ingente compenso se avesse taciuto o fatto la pazza". In questo contesto di "contaminazione probatoria", così definito dal Tribunale, la ragazza ha detto al telefono, intercettata, che stava aspettando "5 milioni" di euro dall'ex presidente del Consiglio. Il Cavaliere, secondo i giudici, è "colui che elargiva le somme di denaro", circa 2500 euro al mese per ciascuna delle 18 ragazze, ora indagate per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari, che hanno preso parte alle serate di Arcore. Versamenti che Berlusconi avrebbe sospeso da qualche mese, dalla fine dello scorso anno. L'accusa di corruzione in atti giudiziari, oltre al leader di Forza Italia, riguarda anche gli storici difensori Ghedini e Longo ed è relativa, in particolare, alla convocazione delle Olgettine ad Arcore datata 15 gennaio 2011 (all'indomani delle perquisizioni della Procura di Milano) in vista delle loro deposizioni al processo "a favore" dell'ex premier. Diciotto le ragazze che hanno risposto alla convocazione e si sono presentate a Villa San Martino quel giorno. Berlusconi, inoltre, avrebbe corrotto anche un'altra giovane, la giornalista di Mediaset Silvia Trevaini, la quale, oltre al compenso mensile, ha ricevuto il "regolare stipendio" e, nel corso degli anni, una serie di extra, cifra intorno agli 800mila euro.