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PDL IN PIAZZA. Berlusconi, il Pdl al Colle: per stabilità servono garanzie

lunedì 5 agosto 2013
E' durato circa un'ora e un quarto l'incontro tra i capigruppo  del Pdl al Senato e alla Camera, Renato Schifani e Renato Brunetta e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale. I due capigruppo sono arrivati a Palazzo Grazioli senza fermarsi con i cronisti che li attendevano davanti all'edificio.Secondo fonti del Quirinale, Brunetta e Schifani "hanno illustrato al presidente della Repubblica le loro valutazioni circa le esigenze da soddisfare per un ulteriore consolidamento dell'evoluzione positiva del quadro politico in Italia e uno sviluppo della stabilità utile all'azione di governo". Questioni che Napolitano in queste ore esaminerà "con attenzione", si apprende dal Colle. Il premier Enrico Letta si dice ottimista: "Io penso che ci sia bisogno di stabilità e penso che i segnali di queste ore sono di consapevolezza del bisogno di stabilità". Ma poi avvisa: "Tutto il Paese può permettersi tranne improvvise crisi politiche dall'esito incerto".Intanto Beppe Grillo fa sapere che il M5S non farà alleanze né con il Pdl né con il Pd.

 

Berlusconi: governo non rischiaSilvio Berlusconi domenica aveva rassicurato Letta e Quirinale sulla tenuta del Governo da parte del Pdl, ma a Palazzo Chigi non basta e Letta attende che alle parole seguano comportamenti conseguenti. Il Cavaliere, dal palco del Plebiscito, ha mostrato comunque di non avere alcuna intenzione di mettere in discussione il governo. Anche perché da Enrico Letta, il leader del Pdl aspetta dei segnali chiari: provvedimenti economici innanzitutto e poi riforma della giustizia, la 'battaglia' che l'ex premier intende portare avanti ad ogni costo.Denunciati gli organizzatoriIntanto è polemica tra il Pdl e il sindaco di Roma Ignazio Marino, con il Campidoglio e il primo municipio che annunciano provvedimenti per palco non autorizzato e segnaletica stradale abbattuta per farli posto. Cicchitto: 'Il palco è abusivo? Il sindaco e' un cretino'. La replica del sindaco su Facebook: "Il Campidoglio non ha mai autorizzato un palco per il comizio del Pdl in via del Plebiscito, che è stato montato senza fare alcuna richiesta in Comune. Ho informato il Prefetto ed è stata immediatamente applicata una sanzione amministrativa nel massimo ammontare. Domani, smontato il palco, la polizia locale verificherà danneggiamenti alla sede stradale e alla segnaletica e darà notizia di reato alla Procura della Repubblica".E' stato di parola. In seguito all'accertamento del danneggiamento del suolo pubblico - fa sapere il campidoglio -, la polizia municipale ha proceduto a dare notizia di reato alla procura della Repubblica nei confronti degli organizzatori della manifestazione, secondo l'articolo 635 del codice penale.L'arringa di BerlusconiSilvio Berlusconi assicura che il governo Letta "deve andare avanti". Ma, parlando davanti palazzo Grazioli ai suoi parlamentari ed ai sostenitori dopo la condanna della Cassazione, in un discorso forte nei toni ma moderato nei contenuti (al netto di un duro attacco alla magistratura), lancia un monito forte e chiaro: "Io non sono in-no-cen-te. Sono qui, resto qui. E non mollo". Dura poco più di un quarto d'ora il 'one man show' di Berlusconi, da solo con una mise 'all black' sul palco sotto gli occhi attenti della fidanzata Francesca Pascale. In via del Plebiscito ad ascoltarlo e applaudirlo, malgrado la canicola agostana e l'asfalto infuocato dal sole torrido, insieme a tantissimi sostenitori (addirittura 25mila secondo gli organizzatori) praticamente tutti i parlamentari del Pdl. Non ci sono invece i membri del governo, con l'eccezione dei sottosegretari Michaela Biancofiore e Marco Flavio Cirillo.  "Questa vostra vicinanza e questo vostro affetto mi ripagano di tante pene e di tanti dolori attraverso cui sono passato in questi giorni", dice, dopo l'Inno di Mameli, alla folla il leader, che alla fine si commuoverà visibilmente. Berlusconi stupisce i presenti con un messaggio rassicurante nei confronti del governo Letta. "Abbiamo detto che il governo deve andare avanti ed approvare i provvedimenti economici". Poi il leone ruggisce. Urla la propria innocenza tra gli applausi, che continuano quando sottolinea: "La sentenza mi punisce indebitamente". E qui l'attacco ai giudici "politicizzati", che "eliminarono il pentapartito". "La magistratura fatta di impiegati statali irresponsabili ha tentato di buttarmi fuori per 20 anni dalla politica, ora hanno raggiunto il loro traguardo". "Siamo l'unico argine - dice tra gli applausi - ad un regime illiberale". Ma i suoi, garantisce, non devono temere: "Voglio farvi una promessa: io sono qui, resto qui e non mollo. Negli anni che ancora mi restano continuerò a combattere la nostra battaglia per la democrazia e la libertà". Bersani nel frattempo avverte: "Tutti sanno che c'è bisogno di governo, e che non si può governare a tutti i costi. Vedremo - sottolinea - se nelle prossime settimane il Pdl riuscirà a non stare appeso come una protesi al capo e a distinguere le loro responsabilità politiche dalle questioni di Berlusconi".