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POLITICA E GIUSTIZIA. Escort, Berlusconi indagato a Bari

giovedì 19 aprile 2012
L'arresto del faccendiere Valter Lavitola per l'inchiesta barese sulle escort ha indotto la procura di Bari a valutare la posizione dell'ex premier Silvio Berlusconi il cui nome potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. Da tempo l'interrogativo sull'esistenza di un'indagine a carico di Berlusconi circola a Bari e tuttavia, finora, non è stato ufficialmente sciolto, neppure dopo che il pm inquirente, Pasquale Drago, ha predisposto la richiesta di proroga delle indagini da inoltrare al gip Sergio Di Paola.Nell'indagine barese Lavitola è accusato di aver indotto Gianpaolo Tarantini a mentire ai pm baresi (in favore di Berlusconi) che indagavano sulle escort che Gianpi ha portato negli anni scorsi nelle residenze dell'allora premier.L'interrogativo sull'iscrizione del Cavaliere emerge da quanto scrisse il tribunale del Riesame di Bari nellemotivazioni con cui, il 6 febbraio scorso, ha confermato il provvedimento d'arresto per l'ex direttore dell'Avanti. Scrive il tribunale, riprendendo l'orientamento già espresso dal tribunale della "Libertà" partenopeo che ha stabilito la competenza della procura pugliese ad indagare: "Non vi è dubbio che le dichiarazioni rese dal Tarantini davanti all'autorità giudiziaria di Bari in data 29 e 31 luglio 2009 risultano essere reticenti relativamente al coinvolgimento del premier e a tratti addirittura mendaci, determinando in tal modo, alla stregua dell'illustrato orientamento della Suprema Corte, la consumazione del reato di cui all'articolo 377bis del Codice penale, posto in essere da Silvio Berlusconi".E aggiunge, sempre citando i giudici napoletani: Lavitola ha avuto il "ruolo di intermediario tra Silvio Berlusconi (...) e Gianpaolo Tarantini" e ha tenuto una condotta che deve "essere valutata in termini di concorso nel reato".