Attualità

Antonio Tajani. «Battaglia sbagliata, isolati con gli ultimatum»

Arturo Celletti venerdì 31 agosto 2018

Antonio Tajani, presidente Parlamento Ue

«Vedo un’Europa ferma, egoista, priva di visione. Mi verrebbe voglia di scuoterla. Di gridare 'svegliati'... Di dire 'basta parole, serve un piano, una strategia, un progetto'. Servono investimenti in Africa. Ma non briciole, non un miliardo. Serve 50 volte tanto, servono 50 miliardi. E servono subito. Per stabilizzare la Libia. Per dare una prospettiva a un continente disperato». Antonio Tajani per qualche istante guarda le agenzie di stampa. C’è il nuovo fallimento registrato a Vienna. Il nuovo no alla proposta italiana sull’operazione Sophia. Tutto sembra terribilmente immobile e allora proviamo a capire dal presidente del Parlamento europeo di chi sia la colpa: «Non mi piace questo gioco della torre. Non ci sto a dire meglio Macron o meglio Orban. L’Europa ha mille limiti e mille responsabilità. Ma anche l’Italia sta sbagliando tutto. Gli ultimatum di Di Maio e Salvini non aiutano. Anzi ingigantiscono i problemi e rischiano solo di isolarci».

Come si concilia il piano per l’Africa con la linea dura di Orban e Salvini?
Insisto, non mi piace questo gioco. Qui non è in gioco in futuro dell’Italia, ma il futuro dell’Europa. La sua sopravvivenza. Nel 2050 gli africani saranno 2 miliardi e mezzo e nel 2100 5 miliardi. Se la Francia continua a pensare solo al petrolio è un disastro. Poi, certo, ho ascoltato Salvini e Orban e mi sono chiesto: «Pensano davvero a un’Europa senza rifugiati? Pensano davvero di difendere i valori cristiani della Ue respingendo i rifugiati eritrei?». Il messaggio della Croce è vedere in chi soffre il volto di Cristo e sulla nave Diciotti c’era solo sofferenza.

Orban è un suo alleato nel Ppe...
Ma la sua linea non mi piace. È un problema per il Ppe, per l’Unione, e anche per Salvini e per il governo italiano. Noi ci battiamo per chiedere condivisione sui migranti e l’Ungheria non accoglie nemmeno un rifugiato. Non va, non è giusto. E questa chiusura meriterebbe una risposta dura sui fondi per Budapest.

Salvini però sta con Orban.
Sbaglia. Orban non fa nulla per aiutare il nostro governo e non si dimostra amico di Salvini. Il premier ungherese alza il muro e lascia il problema migranti sulle spalle del-l’Italia e di Salvini.

Di Maio per ribellarsi all’egoismo della Ue ha promesso di bloccare il contributo italiano al bilancio europeo.
È vero, l’Italia dà all’Europa 13 miliardi e solo 11 tornano indietro. Ma quei 2 miliardi valgono 225 miliardi di scambi commerciali. Noi esportiamo in Belgio più di quanto esportiamo in Cina. Vorrei capire che cosa dirà Salvini alle imprese del Nord. Insomma la linea di Di Maio è autolesionista e anche velleitaria. Bloccare il bilancio attuale non è possibile, è illegale e sarebbe solo un colpo all’Italia. Quello che invece sarebbe giusto, arriverei a dire un dovere per l’Italia, è negoziare con durezza il prossimo bilancio. Quello dal 2021 al 2027. È lì che serve un segnale. Li si dovrebbe dire: limitiamo i fondi a quei Paesi che non accolgono i rifugiati.

Dal suo osservatorio tra Strasburgo e Bruxelles vede il rischio di un attacco speculativo contro l’Italia?
Vedo la diffidenza degli investitori. Vedo una fiducia che cala. Nell’Italia della triade Conte-Salvini-Di Maio non c’è una politica industriale, non si capisce quale sarà la politica fiscale, si mettono in discussione le grandi opere e si parla di nazionalizzare Autostrade... Una follia. Davvero Salvini vuole le strade di tutta Italia come le strade di Roma? Il quadro è brutto, ma io sono italiano e lavorerò senza risparmiarmi per il mio Paese. Mi auguro che facciano una manovra economica credibile, che prendano decisioni efficaci. Le battutine dei commissari Ue io nemmeno le ascolto.

La politica economica del governo è da bocciare? Sì, senza appello. Salvini deve fare attenzione: i 5 stelle lo stanno trascinando su posizioni di estrema sinistra. O strappa subito e pone fine ora a questo governo contro natura o rischia di pagare un prezzo alto, altissimo. La Flat tax non la fa con Di Maio, la fa con noi. Con un centrodestra che deve tornare al governo unito.