Attualità

Roma. Azzardo, salta il blitz del Pd

LUCA MAZZA giovedì 12 novembre 2015
La giornata si apre con la denuncia del Movimento 5 Stelle: «Nella legge di Stabilità è stato inserito un emendamento 'porcata' che limita il potere di Regioni e Comuni nel combattere l’azzardopatia e di fatto spiana la strada ai ricorsi delle società del gioco d’azzardo contro le amministrazioni che limitano il fenomeno». Il riferimento è alla proposta 48.02 a prima firma del senatore e capogruppo del Pd in commissione Bilancio, Giorgio Santini. Il passaggio incriminato è quello che obbligherebbe gli enti locali «ad astenersi dall’introdurre misure o assumere azioni idonee a vanificare l’unitarietà del quadro regolatorio nazionale». In pratica, una tegola sui Comuni e le Regioni virtuose sul fronte anti-azzardo. Dopo qualche ora di polemiche politiche infuocate – con il senatore Santini che replica definendo quelle del M5S «accuse infondate, anche perché l’obiettivo piuttosto è quello di regolare al meglio il settore» – arriva la retromarcia. Anche in virtù del fatto che Lorenzo Basso, parlamentare Pd e presidente dell’intergruppo contro il gioco d’azzardo, si schiera palesemente a favore della denuncia del M5S. Così al termine di una riunione governo-maggioranza nel pomeriggio a Palazzo Madama, si opta per il ritiro dell’emendamento contestato. «Per evitare ogni fraintendimento sul tema dei giochi e poter trattare la materia con più tempo, il Pd ha deciso che l’intero capitolo sarà trattato nel corso dell’esame della legge di stabilità alla Camera – spiega lo stesso Santini al termine del summit –. Il Pd ribadisce comunque l’impegno alla revisione equilibrata dell’intero sistema dei giochi, che preveda il pieno coordinamento tra Stato, Regioni e Comuni sulla regolamentazione, sulla riduzione delle concessioni, sulla legalità, su un forte contrasto alla ludopatia e su una normativa più chiara e stringente in materia di pubblicità». I grillini eslutano per la 'vittoria politica'. «Li abbiamo scoperti un’altra volta. E non smetteremo di vigilare», commenta a caldo il senatore Giovanni Endrizzi, che invita piuttosto a votare il suo emendamento (o quelli identici presentati da esponenti di altre forze politiche e sostenute dalle associazioni anti-azzardo) in cui è previsto «il divieto totale di qualunque forma di pubblicità per le società del comparto». «Ci deve essere una soglia unica di protezione e di garanzia a livello nazionale – aggiunge Endrizzi –, ma Regioni e Comuni non vanno limitati. Semmai, agli amministratori sul territorio va concessa la libertà di mettere in campo tutele maggiori per salvaguardare la salute dei cittadini». Intanto fonti del governo e del Pd assicurano che è in corso una riflessione seria sul divieto agli spot per le società dell’azzardo. Ora la palla passa alla Camera. E per vedere se le intenzioni si tradurranno in fatti concreti non resta che attendere la versione finale della legge di Stabilità.