Attualità

Il caso. Azzardo, il Tar con il sindaco

Paolo Ferrario martedì 14 gennaio 2014
Gli apparecchi per il gioco d’azzardo sono «strumenti di grave pericolo per la salute individuale e il benessere psichico e socio economico della popolazione». Lo scrive il Tar della Lombardia nell’ordinanza con cui ha respinto il ricorso di alcuni gestori di bar e sale da gioco contro la decisione del 5 novembre scorso del sindaco di Lecco, Virginio Brivio (Pd), di vietare l’utilizzo delle macchinette dalla mezzanotte alle dieci del mattino.«Quell’ordinanza – ricorda il sindaco Brivio – fu presa a seguito dei dati allarmanti comunicati dal Dipartimento delle dipendenze dell’Asl di Lecco; “numeri” che, sono convinto, hanno portato il Tar a giudicare “ragionevole e correttamente motivato” il provvedimento dell’amministrazione. Inoltre, il Tar, riprendendo una sentenza della Corte Costituzionale, conferma che le disposizioni del sindaco sul gioco d’azzardo non hanno nulla a che vedere con l’ordine pubblico, che è materia della Questura, ma riguardano in modo specifico la tutela della salute dei cittadini».Prendendo a riferimento l’intero territorio provinciale lecchese, dove, stando alle ultime rilevazioni dell’Istat, vivono 338.425 persone, l’Azienda sanitaria ha stimato in 72.220 i giocatori d’azzardo, di età compresa tra i 18 e i 74 anni, di cui 3.812 classificati come giocatori problematici e altri 2.207 come giocatori patologici. Un quadro allarmante, concentrato soprattutto nel comune capoluogo e in quelli circostanti.«Con gli strumenti di cui disponiamo – prosegue Brivio – purtroppo possiamo soltanto rincorrere il problema, che dovrebbe essere affrontato, con decisione, da una legge nazionale. Con Legautonomie stiamo raccogliendo le firme per una legge di iniziativa popolare di contrasto al gioco d’azzardo e per il riordino delle norme vigenti in un codice unico per prevenire le conseguenze nocive del gioco compulsivo. Per quanto riguarda la nostra ordinanza, abbiamo cercato di tutelare le fasce più a rischio della popolazione, proprio nelle ore notturne, quelle in cui chi ha problemi di disagio si sente ancora più solo e disperato». E, magari, cerca nel gioco una valvola di sfogo, illudendosi di trovare nelle macchinette una via d’uscita, senza sospettare di stare, invece, aggravando ancora di più la propria posizione.«Dopo questa sentenza, che costituisce un precedente importante – conclude il sindaco Brivio – viene offerto agli enti locali un ambito d’azione per tutelare il benessere delle nostre comunità e arginare un fenomeno sempre più dannoso dal punto di vista sociale».Una preoccupazione condivisa da più di 400 sindaci di tutta Italia, che hanno aderito alla proposta di legge di Legautonomie. Dal 19 al 26 gennaio organizzeranno migliaia di banchetti per la raccolta delle firme. «Al Parlamento – ricorda Angela Fioroni, segretaria lombarda di Legautonomie – chiediamo di intervenire con una legislazione giusta, in grado di tutelare davvero i giocatori, di farsi carico della loro salute, di impedire le infiltrazioni mafiose e il riciclaggio nel gioco legale. Chiediamo di poter avere speranza nella correttezza delle nostre massime istituzioni, nella parola dei parlamentari che abbiamo votato e incontrato in questi mesi di mobilitazione contro il gioco d’azzardo».