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Roma. No Pass, 13 arresti dopo gli scontri. Assalto a Pronto Soccorso, 4 feriti

lunedì 11 ottobre 2021

L'ingresso del Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma

I vertici del movimento di Forza Nuova azzerati con una serie di arresti, ma anche 600 manifestanti identificati e l'incessante controllo di ore di video di scontri per individuare altri responsabili. Dopo la violenta manifestazione di sabato dei No Pass nella Capitale, i militanti dell'ultradestra e altri violenti pagano il conto dei disordini.

In una quarantina assaltano il Pronto Soccorso

Eppure l'onda di violenza non si è fermata: dopo i tafferugli in strada e l'assalto alla sede della Cgil, nella notte tra sabato e domenica a Roma è finito nel mirino anche il Policlinico Umberto I. i medici erano "accusati" di aver soccorso un manifestante No Vax ferito, che rifiutava di sottoporsi al triage e alle misure di contenimento anti-Covid. Nell'ennesimo raid una quarantina di manifestanti hanno fatto irruzione nell'ospedale sfondando la porta di ingresso e un'infermiera è stata ferita alla testa con una bottiglia, con due agenti di polizia rimasti contusi mentre i teppisti seminavano il panico tra i sanitari, che sigillavano i locali per proteggere i pazienti.

Quattro feriti che si aggiungono al bilancio dei 38 agenti delle forze dell'ordine medicati dopo gli scontri in una giornata incandescente, dove lo squadrismo nero di pochi ha solo innescato la rabbia sociale di gente comune, ristoratori, camionisti, piccoli imprenditori e dipendenti di aziende: molti di loro hanno affrontato a volto scoperto "i nemici del popolo", in alcuni casi anche con lanci di bottiglie e slogan da battaglia. Si tratta della maggior parte dei 600 identificati anche provenienti da diverse regioni del Nord, arrivati con pullman organizzati, in minivan o in moto.

Tra i fermati i leader di Forza Nuova

I generali del disordine invece, che si aggiravano tra la folla coordinando gruppi di esagitati, sono stati arrestati in differita alcune ore dopo gli scontri. I nomi dei leader di Forza Nuova fermati, Roberto Fiore, Luigi Aronica e Giuliano Castellino, non sono affatto nuovi nelle informative della Digos. E Aronica, l'ex Nar fondatore dei primi Nuclei Armati Rivoluzionari, ha già alle spalle 18 anni di carcere per terrorismo. Con loro in manette sono finiti anche ex esponenti del movimento nazifascista Militia, decaduto qualche anno fa dopo una serie di arresti. Ma ci sono anche volti emergenti dell'estremismo di destra, come la 39enne Pamela Testa, anche promotrice della manifestazione, e personaggi finiti alla ribalta dei gruppi social sulla scia delle proteste contro le misure anti-Covid, come il ristoratore Biagio Passaro, leader del movimento IoApro. Quest'ultimo - anche brand manager del franchising Regina Margherita - durante l'assalto alla sede del sindacato aveva persino girato una diretta video su Facebook intitolata "Si sfonda la sede della Cgil", con l'ingresso della folla nei locali. I reati contestati sono quelli di danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Un arresto anche a Milano

Anche il corteo più pacifico di Milano - che sabato ha mandato in tilt il traffico in città - ha un suo bilancio, con un 25enne arrestato per aver colpito un agente e altri 57 denunciati per interruzione di servizio pubblico e violenza privata e, di questi, 6, sono anche accusati di istigazione a disobbedire alle leggi e per manifestazione non preavvisata.

In tanti adesso invocano la messa al bando di Forza Nuova, ma gli estremisti hanno già lanciato un nuovo avvertimento: "Non è certo arrestando alcuni nostri dirigenti che il sistema impaurito e nervoso potrà fermarlo - scrive in un comunicato Luca Castellini, ultrà del Verona e leader locale del movimento che era tra i manifestanti - . Nemmeno lo scioglimento di Fn potrebbe invertire la rotta di quanto sta avvenendo e avverrà nelle prossime settimane".