Anno giudiziario. La Cassazione: «Prescrizione, urge riforma processo»
Il procuratore generale Salvi durante l'intervento in Cassazione
Maria Elena Boschi di Italia viva spera che «la maggioranza ritrovi ragionevolezza, a cominciare dal Pd, che non ha votato la riforma Bonafede e a cui chiediamo di trovare lo spirito riformista, e non inseguire il M5S sul giustizialismo». Mentre il capogruppo dem Andrea Marcucci invita Bonafede a riflettere «sull'allarme della Cassazione: il blocco della prescrizione potrebbe mandare in crisi l'intero sistema della giustizia. Occorre intervenire presto e bene». Per Mara Carfagna di Fi, «l'abolizione della prescrizione trasforma i cittadini in ostaggio a vita dei pm», occorre «abolire» la riforma. Secondo l'ex ministro Giulia Bongiorno (Lega), «l'allarme del Primo presidente conferma che quello voluto da Bonafede è un provvedimento devastante».L'Anm: contrari a sanzioni alle toghe
Sul piede di guerra, per altre ragioni, l'Associazione nazionale magistrati: il segretario Luca Poniz confida «nel fatto che la riforma possa disincentivare i ricorsi strumentali» e avverte che terrà una «posizione ferma, senza possibilità di mediazione» contro l'ipotesi di sanzioni ai magistrati che sforano i tempi delle fasi processuali.
Il procuratore generale Salvi: «Effetti criminogeni» dei dl sicurezza
Nella propria relazione, il Pg della Cassazione Salvi si è soffermato, fra l'altro, sui «rischi preoccupanti» derivanti dall'affidare esclusivamente al diritto penale i valori della società. «La tentazione del "governo della paura", ha riflessi anche sul pm» e dal desiderio di «rassicurazione sociale» al «proporsi come inquirente senza macchia e senza paura, il passo non è poi troppo lungo».
Inoltre, in riferimenti ai cosiddetti decreti sicurezza varati dal precedente governo su impulso della Lega, Salvi ha espresso una valutazione critica: «Se di sicurezza si parla, è bene che sia valutato l'effetto criminogeno e di insicurezza che discende dalla mancanza di politiche razionali per l'ingresso legale nel Paese e per l'inserimento sociale pieno di coloro che vi si trovano», ha detto, segnalando il «crescere di forme di oppressione che vanno oltre il caporalato» e che sono «una vergogna per il nostro Paese». Invece, il vicepresidente del Csm David Ermini ha raccomandato «prudenza» e «sobrietà» nell'uso dei social da parte delle toghe, chiedendo a tutti - dopo la bufera dell'inchiesta di Perugia su nomine e favori, che ha investito anche il Consiglio - un comportamento «esemplare e irreprensibile» anche nella vita privata.
Le sofferenze del "pianeta giustizia"I dati della relazione di Mammone fotografano ancora una volta le sofferenze del pianeta giustizia: nel settore civile, in particolare, ci sono oltre tre milioni e 312mila cause pendenti, con una durata dei processi non adeguata ai parametri della Corte europea e «alle attese del mondo economico». Inoltre, segnala l'alto magistrato, i ricorsi dei migranti per la protezione internazionale stanno appesantendo il lavoro della Cassazione, perché costituiscono oltre il 26% dei ricorsi civili (nel 2017 erano il 2,8%).
Femminicidio e violenze su minori, «è emergenza nazionale»
«Le violenze in danno di donne e di minori diminuiscono in numero, ma restano una emergenza nazionale», avverte ancora il procuratore generale, definendo drammatici i dati sugli omicidi in danno di donne, consumati nel contesto di relazioni affettive o domestiche, cioè i cosiddetti femminicidi: «Le donne uccise sono state 131 nel 2017, 135 nel 2018 e 103 nel 2019» e «aumenta il dato percentuale, rispetto agli omicidi in danno di uomini, in maniera davvero impressionante».