Attualità

Canale di Sicilia. Nuova strage in mare, «40 morti»

martedì 5 maggio 2015
Nuova strage di migranti nel Canale di Sicilia. Secondo alcuni dei 194 superstiti, sbarcati a Catania da una nave mercantile, almeno 40 persone sarebbero annegate dopo essere cadute in acqua da un gommone, poco prima delle operazioni di salvataggio. Secondo quanto riferito a Save the Children, sul mercantile c'erano i cadaveri di 5 migranti. Intanto, proseguono gli sbarchi anche a Pozzallo, Trapani, Crotone e Salerno. "L'anno scorso ne sono arrivati quasi 30mila, quest'anno già quasi 3.500, contro i 2mila dello stesso periodo del 2014", ha riferito il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna in audizione davanti alla commissione Affari costituzionali del Senato. Intanto continuano senza sosta gli arrivi. 369 immigrati sono arrivati nel porto della provincia di Ragusa a bordo della nave "Phoenix", battente bandiera maltese e messa al servizio di Medici senza frontiere. Tra i profughi, tutti di nazionalità eritrea, ci sono anche 10 minori e 8 donne incinte. A Trapani sono sbarcate altre 104 persone, provenienti da Gambia, Senegal e Nigeria che saranno trasferite in pullman presso centri di accoglienza in Umbria. Ci sono anche quattro donne incinte e 23 minori fra i 211 migranti approdati al porto di Crotone, a bordo della petroliera Prince I battente bandiera panamense. I profughi, tutti provenienti dall'Africa sub sahariana, sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia, mentre andavano alla deriva a bordo di due gommoni. Nel gruppo anche tre cadaveri (due donne e un uomo) che sono stati portati a terra per primi. Al porto molo Manfredi del porto di Salerno è attraccata la nave Bettica della Marina Militare con 652 immigrati recuperati al largo del canale di Sicilia. Tra i profughi sbarcati si segnalano 149 casi di scabbia, 9 donne in stato di gravidanza e una colta da doglie. Sul tema dell'immigrazione è intervenuto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: "Non basta aggiungere una decina di navi diverse da quelle italiane" per risolvere l'emergenza, ha detto il ministro, sfidando l'Europa a un progetto di condivisione e di maggiore responsabilità. Se l'Ue si limiterà solo a offrire un maggior numero di navi, un fatto che il capo della diplomazia italiana considera comunque positivo, "questo non è condividere un'emergenza europea", ha avvertito. Per quanto riguarda la Libia, Paese dal quale partono i barconi dei migranti, Gentiloni ha spiegato che i tempi per un governo di unità nazionale sono stretti, perchè tra un mese inizia il Ramadan.