Attualità

Pandemia sociale. All'emporio della Caritas i clienti ora parlano italiano

Antonio Maria Mira domenica 5 dicembre 2021

L'interno dell'emporio

I nuovi poveri? Tantissimi italiani, famiglie giovani, donne sole con figli, abbandonate dai mariti e che con la pandemia hanno perso il lavoro “in nero” che avevano. Non in una grande città, ma in un territorio interno del Sud. È quanto emerge tra i “clienti” dell’emporio Pane quotidiano di Sala Consilina, promosso dalla Caritas della diocesi di Teggiano-Policastro, nel sud della provincia di Salerno, aperto lo scorso 13 novembre in occasione della Giornata mondiale dei poveri. Proprio come “opera segno”. Un’opera che davvero serviva.

I numeri parlano da soli. In meno di un mese all'emporio, ospitato in alcuni locali della parrocchia di Sant'Anna, il primo in Campania a sud di Salerno, si sono iscritte 61 famiglie, 9 di immigrati e ben 52 italiane. Numeri davvero alti, visto che il territorio, il Vallo della Lucania, ha solo 60mila abitanti, sparsi in 14 comuni, molti piccoli paesi. Eppure la povertà è davvero “pesante e sorprendente”, come sottolinea il direttore della Caritas, don Martino De Pasquale. «Quella che ti aspetteresti nelle grandi città e non nei paesini. E anche la tipologia sorprende».

Diversamente da come ci si aspetterebbe, solo 7 famiglie tra quelle registrate sono di anziani, il resto sono giovani. Soprattutto donne sole con 3-4 figli. «Sono state abbandonate dai mariti che però non versano gli assegni di mantenimento. Alcune riuscivano ad andare avanti facendo lavori in nero come badanti e per le pulizie. Ma con la pandemia e il lockdown si sono trovate senza. Oltretutto coi figli a casa». Ed ora fanno la fila nei tre giorni di apertura dell’emporio, lunedì, mercoledì e venerdì. Vi può accedere chi ha un Isee fino a 6mila euro ma, sottolinea don Martino, «sono arrivate famiglie con Isee pari a zero». Ogni famiglia riceve una card da 50 punti al mese in su (ogni punto equivale a un euro) sulla base dell’Isee e della composizione.

Sugli scaffali si trovano i classici prodotti Agea (generi alimentari distribuiti gratuitamente agli indigenti) ma anche quelli donati da alcuni supermercati. «Si tratta anche di prodotti in scadenza. Così facciamo un favore ai supermercati che evitano il costo di smaltimento e anche un favore all’ambiente perché altrimenti finirebbero in discarica». Non l’unico messaggio educativo. «Nell’emporio cerchiamo anche di educare al consumo, insegnando a scegliere bene i prodotti, soprattutto quelli per i bambini. Non sprecando».

Ad aiutare ci sono tanti volontari. È stato fatto un appello a tutte le parrocchie del Vallo della Lucania e si sono già offerti in più di cinquanta. Davvero un bel segnale di attenzione a chi è in difficoltà. L’emporio offre altri due servizi: un servizio docce per senza dimora, in particolare immigrati, ma non solo. E un centro di ascolto: per i migranti con la presenza del referente diocesano per l’area legale, avvocato Franco Esposito; per tutti con un altro avvocato, una psicologa e operatori per attività di sostegno.

Chi volesse contribuire all’emporio, soprattutto negozi e supermercati, può contattare la Caritas diocesana scrivendo a info@caritasteggianopolicastro.it.