Attualità

Borgo Mezzanone. Adesso ha una lapide la ragazza nigeriana morta nel rogo del ghetto

Nicola Lavacca martedì 12 ottobre 2021

Lapide dedicata alla donna

Bari Una lapide nel cimitero di Bari per ricordare la giovane donna, di origini nigeriane, deceduta il 4 febbraio dello scorso anno a causa di un rogo nel ghetto di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia. Un dramma infinito sullo sfondo del caporalato che si annida in maniera subdola e inquietante nei campi della Capitanata e in altre parti della Puglia, dove spesso lo sfruttamento di braccia umane annienta la dignità di chi lavora duramente senza avere alcuna tutela legale e contrattuale.

La ragazza, mai identificata a causa delle ustioni riportate sul 90% del corpo, morì dopo atroci sofferenze nel Policlinico di Bari alcune ore dopo l’incendio. La Fai, federazione agroalimentare della Cisl, che fin dall’inizio seguì l’iter delle indagini sull’accaduto, ha deciso onorare la sua memoria chiamandola idealmente col nome di 'Hope', a simboleggiare la speranza che tragedie di questo genere non accadano più. La cerimonia si è tenuta alcuni giorni fa, con un momento di preghiera e un riconoscimento rappresentativo per omaggiare tutti gli 'invisibili' e gli sfruttati. «Quella ragazza nigeriana è il simbolo di una sconfitta che ci riguarda tutti – ha sottolineato il segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota –. Abbiamo voluto idealmente chiamarla Hope, un nome diffuso in Nigeria e che in lingua inglese vuol dire speranza.

Non possiamo più tollerare che chi è mosso verso il nostro Paese dal sogno di una vita migliore trovi la morte nel degrado delle baraccopoli, vittima della violenza, dell’emarginazione, dell’oblio. Come sindacato dei braccianti della terra – ha proseguito Rota – ci battiamo ogni giorno per i diritti e l’inclusione sociale, ma casi come questo ci ricordano che serve anche una presa di posizione forte delle istituzioni, delle imprese e di tutta la cittadinanza ». La lapide è stata deposta nel campo 13, fila 49, fossa 13, cippo 953. Alla cerimonia hanno partecipato, con i rappresentanti della Cisl e della Fai, don Vito Piccinonna, direttore della Caritas diocesana di Bari-Bitonto, Said Emori, della comunità islamica, autorità civili e militari, la comunità nigeriana e diverse associazioni di volontariato. Un momento commovente di memoria collettiva e di nuovo monito affinché simili episodi non abbiano più a ripetersi.