Il caso. Accusato di massacri in Perù, torna libero l'ex ufficiale arrestato in Italia
Raul Edgar Pavia Villanueva, 61 anni, è accusato di essere stato a capo di uno dei reparti delle forze speciali che nel 1986, nel penitenziario di "El Fronto'n" in Peru', intervennero per sedare una rivolta di detenuti, la maggior parte dei quali militanti di ”Sendero Luminoso”, di cui 140 furono fucilati all'interno del penitenziario o mentre tentavano di fuggire verso il mare.A tempo di record Marcolini e Calabrese avevano approntato una cospicua memoria difensiva, ricostruendo l'intero contesto nel quale il massacro avvenne, nel pieno del "Plan Condor", orchestrato dagli Usa per tenere sotto i talloni l'America del Sud e impedire l'avanzata dei movimenti popolari e di quelli di ispirazione marxista.
Le accuse originariamente a carico di Villanueva lo vedono protagonista di una vera e propria "mattanza" all'interno del penitenziario, dove avrebbe ucciso o ordinato l'uccisione di numerosi detenuti, con l'aggravante della crudeltà. Oltre alle fucilazioni, Villanueva è anche accusato di aver ordinato la conservazione di resti umani all'interno delle gallerie denominate "Pabello'n Azul", poi inceneriti e seppelliti in diversi cimiteri peruviani. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l'ex ufficiale da qualche tempo si era stabilito in un appartamento residenziale nel centro di Busto Arsizio, e avrebbe svolto saltuariamente attivita'à di trasporti da "padroncino", utilizzando un piccolo furgone.
Villanueva è già tornato in libertà, ma l'improvviso dietrofront dal Perù solleva molti interrogativi. Non è dato sapere se l'ex militare avesse intenzione di collaborare. Le autorità di Lima preferiscono neanche raccogliere la versione dei fatti dell'ufficiale sopravvissuto, quand'era in servizio, a tre attacchi al suo elicottero a 300 azioni in combattimento e a 14 ferite da arma da fuoco. Non un pesce piccolo, per un Paese ancora alla ricerca di verità e giustizia e nel quale si recherà Papa Francesco nel prossimo gennaio.